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... lettera agli Enti superiori

Qualcosa si muove ...

Dopo le varie manifestazioni di dissenso sull'ipotesi di localizzazione di un "biodigestore" a Tortorino, tra le quali va evidenziata la raccolta di firme effettuata in almeno due dei paesi interessati, la lettera inviata ...

L'ubicazione prevista per il biodigestore nella piana di Tortorino

... al Presidente della Regiona Campania e alla Provincia di Avellino dai Sindaci dei Comuni di Conza della Campania, Sant'Andrea, Teora e Cairano è stata favorevolmente accolta da quanti erano contrari all'iniziativa e che hanno a cuore il futuro di questo già tanto martoriato territorio.

Appare certamente come un segno di disponibilità al dialogo e, per quanto si possa ritenere non molto chiara e certamente non risolutiva, evidenzia quantomeno la volontà di un approfondimento e di una discussione che sono fin qui mancati e che avrebbero dovuto caratterizzare preventivamente la maturazione della proposta.

Le popolazioni interessate certamente non possono restare tranquille e pensare che i problemi siano stati risolti. L'iniziativa dei quattro sindaci sembra ancora interlocutoria quantunque sia da apprezzare e da valutare molto positivamente.

La lettera inviata alla Regione Campania e alla Provincia di Avellino

Ciò che più di tutto riteniamo importante è però il fatto che quattro sindaci dell'Alta Irpinia si siano ritrovati e concordemente abbiano affrontato un problema ragionando insieme su una questione che riguarda tutta la zona.

Esistono, è vero, altre sedi istituzionali nelle quali si dovrebbero discutere e concordare iniziative riguardanti aree sovra comunali (Comunità Montana, Piano di Zona e quant'altro) ma si sa come funzionano e quanto sia difficile arrivare a una visione comune sia per la per la presenza di interessi contrastanti sia, soprattutto, per lo stesso malinteso senso della politica, per giunta svolta da forze eterogenee.

Infine, ci permettiamo di suggerire, ancora una volta, la necessità di operare sempre insieme su questioni riguardanti la nostra zona, in particolare sulla tutela del paesaggio, convolgendo tutti i sindaci e le comunità che si affacciano su questa parte dell'Alta Irpinia che forse è il caso di definire "Valle di Conza" e quindi anche i comuni di Andretta, Calitri, Morra De Sanctis e forse anche Sant'Angelo dei Lombardi. Si dovrebbe anzi coinvolgere, su tali tematiche, anche i Comuni di Castelnuovo di Conza e Pescopagano che appartengono sì ad altre Province e addirittura ad altre Regioni ma che, comunque, inevitabilmente, devono partecipare perché sono ugualmente e pienamente interessati e spesso attori condizionanti.

In precedenza ...

Sant'Andrea ... da Conza

Un digestore che non si può digerire

Sant'Andrea, Conza e la piana di Tortorino

Riportiamo in primo piano questa pagina perché il rischio di vedere realizzato il cosiddetto "biodigestore" è ormai quasi certezza. Aggiungiamo però, qui di seguito, l'appello che l'associazione "IO VOGLIO RESTARE IN IRPINIA" ha lanciato su FB a tutti coloro che hanno un minimo di sensibilità e, crediamo, un po' di sale in testa.

NO ALL’IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO IN ALTA IRPINIA! LE POPOLAZIONI SI MOBILITINO!

La Regione Campania ha individuato i 25 siti idonei per la creazione di impianti di compostaggio per il trattamento di rifiuti organici (umido). La spesa complessiva per la costruzione degli impianti è di 222 milioni di euro. Va precisato che le richieste per la realizzazione di tali impianti sono arrivate direttamente dalle singole amministrazioni Comunali che, in questi mesi, hanno fatto a gara per risultare idonee alle realizzazioni (le richieste arrivate alla Regione sono state 37). La settimana prossima ci sarà un incontro tra la Regione e tutti i Sindaci dei Comuni risultati idonei, per stabilire chi si occuperà della gestione delle gare d’appalto.

I siti individuati nella Provincia di Avellino sono 2: Chianche e Conza della Campania. È previsto anche l’ampliamento dello Stir di Pianodardine. Dai giornali apprendiamo la notizia che i lungimiranti Sindaci Irpini, Grillo e Cappiello, hanno affermato che “non ci sarà nessun impatto ambientale”, così per tranquillizzare i propri cittadini.

Peccato che i fattori che influenzano l’impatto ambientale di un impianto di compostaggio sono strettamente correlati al tipo di materiale (ancora non è noto) che l’impianto dovrà trasformare in compost, dalla quantità di rifiuti da trasformare e da “come” verrà gestito l’impianto.

Questa frase viene detta a dei cittadini che ogni giorno vivono in un territorio devastato da cave e pale eoliche, un territorio che, nel raggio di 5 km, ha già due impianti (Castelnuovo e Teora), uno dei quali, quello di Castelnuovo, già sotto sequestro e che ha visto l’alternarsi di numerose proteste da parte delle popolazioni dell’Alta Valle del Sele.

L’impianto poi nascerà in prossimità dei centri abitati di Conza e Sant’Andrea di Conza (la località scelta è Tortorino) e sarà vicinissimo ad abitazioni residenziali.

Il tutto è in contrasto col PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico) provinciale.

Inoltre, l’amministrazione comunale di Conza si è già proposta affinché si realizzi, sempre a poche centinaia di metri dal confine Santandreano, un’altra opera altamente impattante: una centrale di accumulo dell’energia prodotta da un parco eolico di 34,5 MW (ogni torre ha un’altezza di 180 m) in prossimità dell’Oasi WWF e del “Parco Archeologico di Compsa”. La realizzazione di tale parco eolico (già autorizzato) è attualmente sospesa; la sospensione è prevista fino alla risoluzione della controversia, attualmente in Consiglio di Stato, con il Comune di Sant’Andrea di Conza.

Siamo molto preoccupati per lo scenario che si prospetterebbe nell’eventualità in cui i progetti dei sindaci Irpini vadano in porto. Crediamo che la politica dei nostri paesi dovrebbe porsi come priorità la salvaguardia dell’ambiente e non la sua distruzione per l’arricchimento di “poche tasche”. Ci chiediamo, questo genere di interventi a chi giova? Di certo non alle popolazioni già vessate da un’emigrazione così preoccupante, da un tasso altissimo di disoccupazione, dal lento smantellamento del welfare e dei servizi primari. Di questo crediamo debbano occuparsi i nostri Sindaci. Di come rimettere in piedi un modello di sviluppo che parta dalla tutela e valorizzazione del territorio, che si occupi dei problemi e delle esigenze delle popolazioni, che miri al ripopolamento e alla piena occupazione. Per questo, invitiamo tutti i cittadini (non solo quelli dei paesi interessati direttamente) a mobilitarsi e ad imporre le proprie priorità che forse non sono condivise da alcuni sindaci.

Questa era la pagina pubblicata in precedenza.

Sant'Andrea ... da Conza

No, non è un errore, abbiamo volutamente e provocatoriamente cambiato la proposizione per evidenziare il distacco che si amplia sempre di più tra Sant'Andrea e Conza.

Nei giorni scorsi abbiamo appreso, leggendo "Il Quotidiano del Sud", delle diverse posizioni che hanno assunto i due sindaci circa la realizzazione di un cosiddetto "biodigestore" nella nostra zona (si tratta, in pratica, di un impianto che dovrebbe "digerire" la "monnezza"). Assolutamente contrario il sindaco di Sant'Andrea, molto favorevole alla realizzazione quello di Conza.

Non per faziosità o campanilismo ma non possiamo che sostenere la posizione del primo. Infatti l'ubicazione prevista dal sindaco di Conza ci sembra quantomeno provocatoria. Come già ipotizzato qualche anno fa, anche se con un appellativo meno elegante (si parlò allora di "biomasse"), il luogo in cui ubicare l'impianto è sempre il "piano di Tortorino".

Quel lembo di terra è stato da alcuni addirittura rivendicato come appartenente al territorio di Sant'Andrea, basandosi sul confine indicato nelle mappe dell'I. G. M. (Istituto Geografico Militare), ma indipendentemente dalla competenza territoriale è notorio che i terreni ubicati nella piana in questione sono, in gran parte, appartenenti a cittadini santandreani e quel territorio viene affettivamente considerato "santandreano". D'altra parte l'estensione di Sant'Andrea è talmente piccola che si può comprendere la "gelosia" dei suoi abitanti nei suoi confronti. Tanto più che con il "Piano dell'Incoronata" costituisce l'unica parte pianeggiante e suscettibile di un uso più proprio e consono al rispetto dell'ambiente. L'ipotesi di farne l'uso che ipotizza il sindaco di Conza appare allora quantomeno scellerata e provocatoria. Sembra quasi che Conza voglia infliggere una punizione ai "figli della diaspora" santandreana anche se si ignora la colpa che essi possano aver commesso. Dà poi un enorme fastidio la bugia che quel sindaco racconta e che vorrebbe la zona deserta e separata da almeno 2 Km da qualsiasi abitante. Se quel territorio rientra nelle competenze di Conza dovrebbe sapere che non è assolutamente vero. Ci sono persone che abitano a Tortorino e le distanze sono di circa 2 Km addirittura dai centri abitati di Sant'Andrea e della stessa Conza.

Esplosione di un biodigestore

Dice inoltre il sindaco di Conza: «In più, questi impianti, non hanno effetti secondari.» Gli chiediamo, di rimando: me ne è proprio sicuro? Lo sa che, tra l'altro, «... Tutte le biomasse bruciate liberano in atmosfera quantità enormi di sostanze altamente inquinanti che per ricaduta vanno ad inquinare l’ambiente e in particolare i terreni agricoli, oltre a formare ulteriori aggregazioni chimiche inquinanti che vanno a depositarsi anche nei polmoni di animali e umani»(1).

E, ancora, rispetto al rischio paventato dal sindaco di Sant'Andrea sulle possibili «... particolari "infiltrazioni" che in Campania esistono sui rifiuti...», ribatte: «... se pensiamo sempre in questo modo, non potremmo mai fare nulla ...». Ma cosa dice? Come le fermerebbe le probabilissime "infiltrazioni"? Soffiandogli contro un po' di biogas? Per tenerle lontane basta, invece, solo non suscitare i loro interessi e occuparsi di attività su cui non possano lucrare.

Implosione di un biodigestore

Lo sa che secondo uno studio(2) che ci ha particolarmente impressionato: «... Il biogas (e le altre forme di energia da biomasse) hanno mobilitato enormi interessi industriali e finanziari. La forza di questi interessi, attratti irresistibilmente dalla prospettiva di rendite parassitarie, mette a rischio il diritto e la legalità ...»? Secondo lo stesso studio: «Lo scandalo biogas/biomasse costituisce un modello e un precedente di brutale violazione di diritti e norme fondamentali per assicurare un brutale trasferimento di ricchezza dalla collettività a una “classe dirigente” parassitaria. La reazione alle biomasse/biogas ha valore politico generale ma, prima di tutto, morale. La posta in gioco è enorme.»

Ciò che più da fastidio nel leggere gli interventi dati alla stampa e letti sul citato quotidiano è il fatto che questi sindaci sembra agiscano a livello personale, quasi fosse una sfida tra loro come singoli contendenti.

L'informazione e il coinvolgimento delle comunità è assolutamente carente. Quanti dei cittadini di Conza, ma anche di Sant'Andrea, di Cairano, di Montella, ecc., sanno cosa fanno per loro questi novelli, santi, ducetti? In genere cercano di acchiappare qualunque cosa e accedere a fondi e finanziamenti, regionali, europei o altri. Ma per fare cosa? A volte si "incaponiscono" a seguire idee e proposte suggerite da qualcuno che appare un benefattore, ma ...

Ma chi credono di essere? In effetti sono semplicemente delle persone come tante che, come tante, incidentalmente, si trovano ad amministrare un piccolissimo paese dell'entroterra. Chi ha chiesto a questi "politicelli" nostrani che debbano preoccuparsi del futuro individuando tali tipi di soluzione? Non sarebbe meglio che si riposassero?

E poi ci chiediamo: ma i cittadini di Conza cosa ne pensano? Pensano di arricchirsi con la "monnezza"? Bella soddisfazione!

Noi crediamo che pensare di cavarsela con un nuovo, ben più costoso anche se apparentemente facile, assistenzialismo andando contro le tradizioni e le potenzialità di un territorio vocato a ben altre iniziative, è assolutamente sbagliato e non può portare che alla definitiva rovina di questi paesi, compresa la loro antica civiltà.

Anche per questo diciamo ai cittadini di Conza: "Che fate così? Toglietevi il cappiello! Fate le persone serie!"


(1) Vademecum "Per saperne di più su biomasse e biogas" (a cura del gruppo di studio Comitatibiogas Manziana, http://www.comitatibiogas.wordpress.com)

(2) Michele Corti, Biogas: vantaggi per chi?, Coordinamento nazionale Terre Nostre