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Il Catasto Onciario in un piccolo paese dell'entroterra campano

È stato presentato, sabato scorso, 19 agosto 2017, nei locali dell'ex Fornace di Sant'Andrea di Conza un pregevole ed enorme lavoro che l'amico, studioso, Vincenzo Di Lalla ha voluto "regalare" al nostro paese. Trattasi dei due volumi nei quali ha riportato un pezzo di Storia del piccolo centro irpino.

Il primo dei due ...

Presentazione de "La collettiva generale di Sant'Andrea di Conza"

... volumi contiene il testo integrale del documento fiscale trascritto nel 1743, nella casa del "massaro di campo" Donato Cappetta, ubicata nel "luogo detto il Celzo", che registra, per dirla in breve, l'elenco dei capi famiglia e dei suoi familiari nonché i beni, mobili e immobili, da essi posseduti con l'indicazione del loro valore ai fini fiscali, espresso in "once". Si ritiene che esso abbia un valore notevolissimo perché "fotografa" la realta santandreana in un preciso, piccolo, lasso di tempo e rappresenta una fonte fondamentale per ricostruire la nostra storia. Ed è inutile rimarcare il lavoro che ha richiesto sia per la grande quantità dei dati contenuti ma soprattutto per la difficoltà di lettura degli stessi, scritti con grafia a volte indecifrabile.

Nel secondo volume è contenuto quanto ne ha ricavato l'autore cogliendo e illustrando le caratteristiche più rilevanti della realtà santandreana dell'epoca, con un'attenta analisi in termini di demografia, consistenza familiare, toponimia, patrimonio (edilizio, terriero e zootecnico), status sociale, clero, struttura sociale, attività e professioni, ecc.

Con quest'opera si mette un punto fermo per quanti vogliano approfondire le conoscenze sul nostro paese e si crea una base da cui partire per indagare e studiare la società santandreana del XVIII secolo che ha poi determinato la sua evoluzione e ci ha portato ai tempi odierni.

Riteniamo che ogni comune dell'ex Regno di Napoli che si rispetti dovrebbe dotarsi di un così importante strumento, ma, purtroppo, non tutti lo fanno perché ne ignorano la portata e il valore.

Il locale dell'ex Fornace alla presentazione de "La collettiva generale di Sant'Andrea di Conza"

Bisogna aggiungere, in effetti, che il lavoro era pronto già da diversi anni ed era stato offerto alla nostra Amministrazione Comunale ma questa, per quanto ci è dato sapere, non aveva potuto provvedere alla sua pubblicazione per mancanza di fondi.

Consci del valore dell'opera, avevamo tentato, anche tramite queste pagine, di lanciare una sottoscrizione tra i cittadini interessati ma non avevamo ottenuto risultati adeguati e sufficienti. Così, da tempo, languiva nei cassetti dell'autore.

Fortunatamente ne sono venuti a conoscenza il concittadino Giuseppe Andreone e gli altri componenti della famiglia che, resisi conto dell'importanza dell'iniziativa, hanno voluto portarla a compimento.

L'intervento del Prof. Vespucci alla presentazione de "La collettiva generale di Sant'Andrea di Conza"

Molto appropriati e, a volte, illuminanti gli interventi dei relatori che hanno espresso il loro punto di vista sull'opera e sull'argomento in essa trattato ed hanno reso il convegno interessante se non addirittura piacevole. In particolare si vuole sottolineare quello dall'Arcivescovo Mons. Pasquale Cascio che, tra l'altro, ha evidenziato come gli attacchi portati ai privilegi del Clero dallo strumento fiscale voluto dal re Carlo III e ancor più quelli dei "piemontesi" dopo l'unità d'Italia hanno determinato la fine delle "strutture intermedie" costituite dai "benefici" dello stesso Clero e il conseguente ulteriore impoverimento delle misere popolazioni del Regno, che grazie ad esse riuscivano almeno a tirare avanti, aprendo la strada alla perniciosa emigrazione verso le terre più lontane.

Non può mancare, infine, un cenno all'ottimo, incredibile, rinfresco finale offerto dalla stessa famiglia Andreone.

Grande merito allora a chi ha prodotto un così importante studio e a chi ne ha concretizzato la pubblicazione e organizzato un evento che si può ritenere il più importante per il paese tra quelli "culturali" ai quali si sia potuto assistere in questa caldissima estate santandreana e che stranamente, però, non figura nel calendario degli appuntamenti istituzionalmente organizzati. Forse è l'indice del livello al quale siamo scesi in questo strano paese.