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Categoria: Attualità Visite: 1504

Francesco Bellino (1896)
Memorie di un fante-zapparore

di Donato Luigi Cassese

Un altro degli eventi che nella scorsa estate santandreana forse è passato quasi inosservato ma che meritava un'attenzione ben maggiore è stato la pubblicazione del libro riportato nel titolo di questa pagina.

Ciò che colpisce subito, prendendo in mano il ...

Francesco Bellino (1896) - Memorie di un fante-zapparore

... volumetto pubblicato da Donato, è la sensazione di non aver mai capito veramente bene che la Grande Guerra è stata una catastrofe che ha riguardato anche Sant'Andrea di Conza, il nostro paese.

Eppure tutti conoscono il Monumento ai Caduti e forse hanno anche letto quei nomi su di esso riportati che ricordano il sacrificio di tanti giovani santandreani per la riconquista all'Italia di territori così lontani. Ma si sa, i nomi di persone sconosciute, vissute cento e più anni fa, restano solo nomi.

Vedere invece anche solo la foto di copertina che ritrae Ciccillo Bellino, protagonista delle vicende narrate, e poi sfogliare il libro che riporta tanto di date, luoghi, fatti realmente accaduti e vissuti da un nostro compaesano, fa riflettere e capire finalmente qualcosa che sfugge facilmente alla nostra attenzione. Se poi si aggiunge che riaffiora anche il ricordo della persona protagonista del libro, conosciuta se pure da bambino, si comprende che la lettura di queste pagine diventa ancora più interessante e suscita anche qualche emozione.

Non è il primo libro di ricordi di un soldato. È già stato pubblicato, qualche anno fa, il bellissimo "Danubio", di Michele Mariano Iannicelli, nel quale erano riportate le disavventure e le tristissime esperienze di Silvio Sessa, più vicino a noi e conosciuto molto meglio. Ma erano relative alla Seconda Guerra Mondiale, a tempi più vicini e, se pure ancora più assurde, già meglio note.

Leggere delle trincee, dei camminamenti, delle baracche, delle battaglie sul Piave fa una profonda impressione e porta alla mente fatti ed episodi tragici che sembravano estranei. Sono stati vissuti, invece, anche da nostri compaesani, spesso parenti, padri, nonni, che hanno vissuto una gioventù veramente difficile. Fa capire quanto siamo stati fortunati e quanto dobbiamo al sacrificio di tanti giovani che si sono immolati, forse ingiustamente, per noi. In ogni caso questo libro va ad aggiungere e integrare notizie e avvenimenti pressoché a noi ignoti.