Valutazione attuale: 4 / 5

Stella attivaStella attivaStella attivaStella attivaStella inattiva
 
Categoria: Attualità Visite: 1305

Una "piaga moderna" anche nel nostro paese

Aggiungiamo, in fondo a questa pagina, il commento di Nicolino Tobia che la arricchisce e completa.

Certo non siamo ai primi posti in classifica ma anche a Sant'Andrea non si scherza. Si sapeva che le maledette macchinette costituiscono un problema grave anche qui ma non si conosceva ancora ...

Le maledette slot machines

... l'entità di quella che può essere considerata una vera malattia.

In verità speriamo ancora di esserci sbagliati o che i dati rilevati siano sbagliati. Tuttavia, grazie ad alcuni compaesani che hanno segnalato su Facebluff il sito "L'ITALIA DELLE SLOT" abbiamo potuto apprendere che mediamente ogni santandreano si "beve" la bellezza di 320 € in un anno.

La somma pro capite giocata a Sant'Andrea di Conza in un anno

Moltiplicando questa somma per il numero di abitanti (1.507) si arriva alla notevole cifra di 483.440 € che ogni anno si frega lo stato e tutti quelli che beneficiano di questa tremenda "tassa". La "tassa dei fessi", come qualcuno l'ha definita.

Non per offendere chicchessia e tanto meno per fare la parte dei saccenti, ma come si fa a pensare che si possa vincere a un gioco che è stato costruito proprio per approfittare dell'ingenuità e dell'ignoranza della gente?

A qualcuno potrà anche capitare un colpo di fortuna, ma sarà sempre un episodio provvisorio, che sfumerà in breve e farà precipitare il "fortunato" di nuovo nella desolazione se non della disperazione.

Comunque sia ognuno è libero di rovinarsi come meglio crede. Non si può tuttavia non mettere in risalto le somme prima riportate.

Dicevamo che non siamo primi in classifica. Se si vedono le somme "donate" dai "Lionesi" si resta basiti: lì si buttano 1.972 € per ogni abitante per un totale annuo dell'incredibile cifra di 12.137.660 €. Dodici milioni di "euri"!!! Pazzesco!

In ogni caso anche il "misero" contributo che i santandreani versano nelle casse di coloro che ne approfittano non è da buttare e da far passare come un fatto secondario.

Secondo noi è importante tenere in considerazione la questione e magari discuterne e fare qualcosa. Almeno per limitare i danni che tante famiglie devono subire e sopportare.

Già! Ma con chi parlare in un paese senza più alcun riferimento? Senza alcun interlocutore?


Caro Rosario, ho letto - come ogni altro tuo post - con molto interesse e preoccupazione quanto riportato, soprattutto le tue domande conclusive.

Scrivo per contribuire alla analisi, per arricchire con la mia piccola esperienza quanto sopra.

La Regione Lombardia ha reso obbligatorio, con la L.R. 8/13, la "Formazione per gestori di sale da gioco e dei locali in attuazione della L.R. 21/10/2013 N. 8".

Ho ritenuto importante, ancorché non direttamente interessato come gestore di pubblico esercizio avente slot, seguire il corso che mi ha permesso di acquisire informazioni molto dettagliate e specifiche: dalla comunicazione ed approccio al cliente potenzialmente a rischio di ludopatia, alle reti territoriali preposte alla prevenzione e cura della ludopatia, all'applicare tecniche di comunicazione efficace per la prevenzione del gioco d'azzardo, alla definizione e caratteristiche del gioco d'azzardo, etc., fino al riconoscimento di una potenziale dipendenza dal gioco d'azzardo.

Ma anche dati "reali" sulle probabilità di vincita, su quanto guadagna il gestore, su come il giocatore si "muove" (ecco che oltre la quota specifica da te riportata per S. Andrea, c'è una percentuale da riportare da altri paesi limitrofi ricadenti in un determinato raggio), su dove trova i soldi e su come ne giustifica le perdite in famiglia.

Perché ho fatto questo corso? Perché, purtroppo, non si ha abbastanza "conoscenza" di cosa potrebbe accadere ad un ragazzo, ad un anziano, ad una famiglia.

Aggiungo, per concludere, che il problema delle slot AWP - dove i soldi "buttati" pro capite ammontano a € 320,00 l'anno - è correlato proporzionalmente e congiuntamente ai "casinò on line": c'è da aggiungere una buona percentuale che quei giocatori spendono specificamente su "casinò on line" che portano la quota a ben più alti costi, anche se sui "casinò on line" (dove si accede con una app) si possono puntare anche 0,01 € e dove il giocatore crede che 30 centesimi a puntata siano una sciocchezza.

Circa le tue ultime domande, ne aggiungerei una terza: "Senza alcun interesse?"

A disposizione, saluti, Nicolino Tobia.