Valutazione attuale: 0 / 5

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 
Categoria: il seminario Visite: 1613

... indistruttibili"

Da "il Seminario" n. 2/2016

A tutti, passeggiando per il paese, sarà capitato di ammirare e osservare quel maestoso arco che noi chiamiamo “Arco della Terra”, l’antica entrata del paese. La domanda sorge spontanea: perché esisteva un’“entrata”? Ebbene, anche il nostro paese aveva una piccola cinta di ...

La

... mura intorno alle case. Oggi sembra strano immaginare un paese o una città chiusi da mura dove si possa entrare solo tramite apposite “porte”, ma qualche secolo fa era una cosa del tutto normale. Il desiderio di difendersi nasce dal naturale istinto di sopravvivenza dell’uomo, meno pericoli arrivano a minacciarti, più sopravvivi. È proprio dalla necessità di difendersi dalle incursioni dei nemici che nascono le prime mura. Infatti, in passato la cinta muraria era una delle prime strutture del paese a sorgere. Lo stesso Romolo, quando il 21 aprile del 753 a.C. fondò Roma, tracciò un solco nel terreno che di fatto divenne la prima cinta muraria della città. Col tempo l’importanza delle mura crebbe sempre di più, fino a rispecchiare la città che difendevano: più ricca e potente era il centro urbano, più imponenti erano le mura. Tutti, ad esempio, guardando il film “Troy” abbiamo notato le imponenti mura della città di Troia, che a quei tempi controllava gran parte dei commerci nel mar Egeo, e che i Greci riuscirono ad espugnare solo grazie al famoso cavallo. Addirittura Costantinopoli (l’attuale Istanbul), una delle più ricche e prospere città della storia, arrivò ad avere 3 diverse cinta murarie, ciascuna doppia più di 10 metri: insomma una cosa difficile da immaginare anche ai giorni nostri.

Vale la pena citare, infine, la Grande Muraglia Cinese, una costruzione enorme lunga migliaia di chilometri e visibile persino dallo spazio. Il 9 novembre 1989 vediamo crollare il muro di Berlino che fino ad allora aveva diviso una città intera, praticamente la stessa popolazione della stessa nazione, a sua volta divisa tra altri stati. Finora ho citato le mura “fisiche”, ma oggi i problemi sono ben altri. Crediamo di essere diversi dai nostri antenati, ma oggi ci sono mura che dividono vecchi e giovani, donne e uomini, ricchi e poveri, persone dal diverso colore della pelle. Anche l’apartheid e la segregazione razziale erano mura da abbattere, ma forse lo sono ancora oggi. Mentre alcuni sognano un’Europa unita, altri chiudono di nuovo le frontiere, anche innalzando barriere con il filo spinato, per respingere flussi di persone in cerca di una vita migliore. Mentre alcuni sognano che la fame nel mondo svanisca, altri guardano quelle persone in cerca di beneficenza con disprezzo. Mentre alcuni predicano la fratellanza, persino nelle società piccole come la nostra vi è odio. Mentre i diversamente abili sognano di essere liberi, altri non promuovono l’abbattimento delle barriere architettoniche. Insomma non siamo cambiati, solo che adesso invece di costruirle con mattoni e cemento, le mura le creiamo con i nostri pensieri ostili e l’odio nel nostro cuore. Quindi, la prossima volta che passeremo davanti all’Arco della Terra vale la pena pensare che anche noi, nel nostro piccolo, possiamo creare l’”entrata” in queste barriere sociali apparentemente indistruttibili.

Gianluigi Cignarella