L'Episcopio (da Ovest)
Nuovi contenuti sul nuovo sito dedicato a Sant'Andrea di Conza +++ I video della Settimana Santa a Sant'Andrea di Conza +++ Buoni spesa e altre iniziative del Comune di Sant'Andrea di Conza +++ Importante direttiva dell'Arcivescovo (anche sulla celebrazione delle messe) +++ Pubblicato dalla Pro Loco Terra di Sant'Andrea e dall'Associazione "Lu faucione" il calendario del 2020 "La via dell'acqua". Si può acquistare presso la libreria "Tuttolibri" e presso l'edicola "Da Pino". +++ Inserita la nuova sezione di Archeologia con un importante articolo di A. Pugliese e S. Braito +++ Avete votato per chi vi è piaciuto ma ricordate che potreste pentirvi della vostra scelta! +++ Aggiunte altre bellissime foto riprese da Rossana +++ Inserita una nuova galleria di bellissime immagini, concesse dall'amico Gianfranco Vitolo: da non perdere +++ Anche quest'anno si è rinnovata la tradizione de li fuoche de Sand'Anduone. +++ Inserita nel "menu" anche una pagina di suggerimenti per la navigazione. +++ Vedi il Calendario Eventi. In continuo aggiornamento per tutte le manifestazioni previste. +++ La ragazza di Vizzini - Una storia a due cuori (Il nuovo libro di Emanuela Sica e Michele Vespasiano - Delta Tre Edizioni) +++ Cerchi casa in affitto a Sant'Andrea di Conza? Guarda queste! +++ Interessante incontro su "Urbanizzazione inclusiva: Il modello Monteverde", sabato 19 maggio 2018, ore 18,30 presso la Società Operaia di Sant'Andrea di Conza, +++ Importante evento per la comunità santandreana. Il 25 febbraio 2018 è stato presentato il LIBER IURIUM di Sant'Andrea di Conza nella sala dell'ex Fornace +++ La Pro Loco “Terra di Sant‘Andrea” ringrazia tutti per la partecipazione a RU FUOCHE DE SAND’ANDUONE (17 gen 2020 - Piazza Umberto I) +++ Panta rei. Tu dove vai? Alessio Antonello feat Luigi Bellino ... +++ Restituito alla proprietaria l'orecchino smarrito. +++ Occhio al riquadro degli ultimi inserimenti: non tutti sono in primo piano. +++ Eccezionale video del maestro Luigi Bellino su You Tube +++ ... nonostante tutte le nostre scoperte scientifiche e invenzioni tecnologiche ... esistono limiti alla nostra capacità collettiva di garantire il nostro futuro ... [Zygmunt Bauman (L'Espresso, n. 45/2016)] +++ ... non odiare nulla eccetto l'odio ... (It's alright, Ma ...) * Robert Allen Zimmerman (Bob Dylan) +++ Inserita la pagina del pro Vicario Giorgio tra quelle dei santandreani ... da ricordare +++ Sono graditi commenti e segnalazioni +++ email: [email protected]

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Un atro interessante articolo tratto da "la Fonte" ANNO I − N. 1 − Maggio 1977

FOLKLORE − TRADIZIONI − USI − LEGGENDE

Carnevale di ieri, carnevale di oggi

Prima di affrontare l’argomento del "carnevale paesano", sarebbe meglio parlare molto brevemente del Carnevale e delle sue tradizioni nelle varie parti d’Italia. E’ un periodo dell’anno antecedente la Quaresima che si festeggia con ...

Un Carnevale ... storico a Sant'Andrea di Conza

... balli e mascherate. Diversa è, nei vari luoghi, la data d’inizio del Carnevale: taluni lo cominciano il giorno di S. Stefano, altri all’Epifania, i più dal 17 gennaio o dal 2 febbraio. La festa è più intensa negli ultimi tre giorni e in particolare il "martedì grasso". Varie le usanze che sono, per lo più, sopravvivenze di antichi riti e costumanze.

La scena culminante della festa è il funerale di Carnevale: un omaccione disteso sul cataletto, accompagnato da uno strano corteo funebre nella parata della mezzanotte dell’ultima sera. Accanto al "Carnevale" si sono poi affollate le maschere locali che contribuiscono a fare della rappresentazione uno spettacolo folcloristico tra i più interessanti. In passato, il Carnevale ebbe in Italia splendida tradizione a Venezia, Firenze, Roma, Torino, Ivrea, Nizza. Si dice che il Carnevale sia famoso sin dal V secolo d. C.

Ora potremmo chiederci: "Cos’è un Carnevale di paese paragonato ad un Carnevale come, per esempio, quello di Viareggio?" Naturalmente non è niente; però, per gente semplice come può essere della gente di paese è molto, specie se consideriamo periodi di grave crisi sociale ed economica come quello compreso fra la 1a e la 2a guerra mondiale. A quei tempi il Carnevale era diverso da com’è oggi, però qualche cosa è rimasta. Infatti, durante le sere che precedevano il "momento culminante", a cominciare da Gennaio, molti indossavano dei cenci e andavano in giro per il paese spadroneggiando anche perché erano forniti di bastoni, cinghie e, a volte, anche di catene.

Il Sabato Grasso la gente che lavorava in campagna lontano dal paese, vi ritornava, dopo aver preparato un fantoccio, anzi due, l’uno da Carnevale e l’altro da Quaresima, che nell’estro popolare avrebbe simboleggiato la moglie del Carnevale. Alle 18 coloro che avevano ideato e creato la costruzione delle due allegorie giungevano in paese con l’autobus, ed erano attesi da alcune persone alla fermata. Durante tutta la serata "Carnevale" e "Quaresima" venivano portati in "trionfo" e per loro tutti facevano baldoria, girando per le case in cerca di salsiccia e vino buono. Poi si allestiva una specie di palco, dove si sarebbero esibiti i musicisti e i commedianti, allora improvvisati.

La foto della pacchianella contenuta nell'articolo originale

Sempre durante il periodo di fine Carnevale si svolgevano delle sfilate. Si preparavano dei carretti, i cosiddetti "traini", tirati per lo più da asini, ben addobbati e infiocchettati. Sui carri, poi, si facevano salire delle ragazze e delle bambine, sistemate in ordine d’altezza che indossavano il costume folcloristico del nostro paese: quello da "pacchiana", e si andava in giro un po’ dovunque anche nei comuni circostanti.

Adesso ritorniamo un po’ al "nostro signor Carnevale" e alla "sua signora Quaresima". Durante i suoi viaggi accadeva che "Carnevale" facesse tanti di quei debiti che la "moglie" piangeva disperata notte e giorno, filando con la "rocca". Il martedì grasso, egli era indebitato fino al collo e, naturalmente, non potendo pagare, veniva impiccato; poi collocato su un carro funebre, portato al camposanto, era bruciato e sua "moglie" avrebbe pianto ininterrottamente fino alla Pasqua; ed è per questo che prima di tale festività non si mangiava carne, poiché la "moglie" di Carnevale faceva economia affinché potesse pagare tutti i debiti che suo "marito" le aveva procurato, lasciandole un testamento lunghissimo.

Durante tutta la durata del Carnevale, il paese era davvero in festa: si svolgevano balli e farse a volontà e... si mangiava anche molto e meglio !!!

Il Carnevale che si svolge oggi non si differenzia tanto da quello di qualche decennio fa. Nelle sere che precedono il giovedì grasso, alcune persone, tra cui soprattutto ragazzi e ragazze di ogni età, girano per il paese conciati da "zingr", con cenci vecchi e malandati.

Guai a chi passeggia senza "travestimento"! Se ne vedono di tutti i colori. E’ da rilevare, tuttavia, che la nostra tradizione carnevalesca popolare, ancora così forte e genuina, nella sua irruente spontaneità e vitalità non ha nulla a che fare con i moduli di un Carnevale puramente consumistico, che si è voluto celebrare, in questi ultimi tempi, un po’ dovunque. Però le grandi rappresentazioni si svolgono dalla domenica di Carnevale al martedì grasso. Quest’anno, la domenica, è stato celebrato il matrimonio tra "Carnevale" e "Quaresima". E la sera stessa, "Quaresima" (un uomo travestito) ha dato alla luce un bambino che, purtroppo, il martedì successivo è morto, e dopo il "funerale" è stato portato al cimitero dove i suoi "resti" sono stati dati al rogo al posto del padre. La "farsa" di quest’amo si è differenziata da quella degli anni precedenti. Infatti, il martedì grasso veniva bruciato un fantoccio, che faceva le veci del Carnevale. Comunque è stata anch’essa divertentissima.

Un personaggio molto simpatico, nel suo travestimento carnevalesco, è stato quello impersonato da un ragazzo. Dovevate vederlo come era conciato!!! Era davvero molto ridicolo e simpatico!

Indossava una tuta rosa con un salvagente alla vita stretto da un paio di bretelle. Sembrava un vero pagliaccio. Un proverbio dice: "A Carnevale ogni scherzo vale!"

Anticamente la gente aspettava con ansia il Carnevale, perché allora non si stava mica bene come stiamo noi attualmente e, per questo, la festa era molto attesa, in quanto si mangiava meglio e ci si divertiva di più. Oggi invece, non è un granché, perché possiamo dire che, per noi, "tutti i giorni è festa come a Carnevale".

Antonietta Giorgio
Dina Lamanna
Classe 3a C


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(Rosario Cignarella)
Prima pubblicazione: 19 febbraio 1999

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