L'Episcopio (da Ovest)
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Se anche i bambini vanno via dal nostro paese, non c'è più speranza!

In seguito alla diffusione del volantino del gruppo consiliare di opposizione su quanto accaduto alla Scuola Materna di Sant'Andrea di Conza e di seguito allegato, sembra opportuno riproporre in primo piano la pagina relativa al medesimo problema pubblicata pochi giorni fa.

Aggiunto anche un prezioso e opportuno contributo del D. S. Prof. G. Vespucci

Si parla molto, in questi giorni, di quanto capita nella Scuola dell'Infanzia di ...

Volantino della minoranza consiliare di Sant'Andrea di Conza

... Sant'Andrea di Conza ossia del fatto che alcuni bambini sono stati portati a frequentare la scuola "materna" nella vicina città di Conza.

Non sappiamo alcunché delle motivazioni che hanno spinto i genitori di questi bambini a ritirarli dalla scuola di Sant'Andrea e ad iscriverli a Conza ma ne siamo molto stupiti e non possiamo fare a meno di segnalare il fatto e sottolineare la gravità della decisione.

Quindi non possiamo entrare nel merito della questione ma ci sono alcuni punti che possiamo trattare e intorno ai quali vogliamo sperare si apra una civile discussione.

Innanzitutto si può dire che, se non sbagliamo, è la prima volta che succede una cosa del genere nel nostro paese e che non può passare come un fatto ordinario.

In secondo luogo, pare che tra i bambini "spostati a Conza" ci sia anche la figlioletta del Sindaco del nostro paese e questo rende il caso ancora più "sensibile".

È lecito pensare che qualcosa non vada nella Scuola Materna di Sant'Andrea, che ci sia qualche problema e che per i genitori dei bambini portati a Conza questo non si possa risolvere diversamente. Ma se c'è un problema a Sant'Andrea come lo risolveranno i bambini rimasti qui? Sono bimbi speciali o dovranno sopportare qualcosa che è insopportabile par gli altri?

Un bel pasticcio, non c'è che dire.

Bambini di Sant'Andrea di Conza giocano davanti all'Episcopio

Vogliamo sperare che si tratti solo di un capriccio e che sotto non ci sia nulla di grave. Ma crediamo che comunque sia necessario fare chiarezza perché la faccenda non può essere liquidata come un fatto privato. È troppo delicata, visti i protagonisti, per far finta di niente ed ha dei risvolti che superano la sfera privata e coinvolgono numerose famiglie se non tutto il paese.


P. S. - Bisognerebbe tener conto anche del fatto che più di dieci bambini frequentano, per motivi diversi, la Scuola Media a Pescopagano.


È stato inviato anche un altro commento a questa pagina che sostanzialmente tende a sostenerne il contenuto. Tuttavia, essendo anonimo l'autore, preferiamo non pubblicarlo, così come abbiamo deciso di fare e già detto in una risposta a un precedente commento.


Contributo del D. S. Prof. Gerardo Vespucci

Caro prof Rosario Cignarella,
ancora una volta sei riuscito a mettere in risalto un episodio che è di gravissima entità e che rischia, inopinatamente, di passare sotto silenzio.

Stante la mia posizione di "esperto" mi consentirai di omettere giudizi di merito e di ricordare solo cosa prevede la normativa in occasione di ripensamento di eventuali iscrizioni a scuola.


C.M. 22 del 21/12/2015 AOODGOSV/Prot. 14017

OGGETTO: Iscrizioni alle scuole dell’infanzia e alle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2016/2017.

Punto 8_ Trasferimento di iscrizione

«Le istituzioni scolastiche rendono effettiva la facoltà dei genitori di scegliere liberamente il corso di studi ritenuto più confacente alle attitudini e alle aspirazioni del minore.
Pertanto, qualora gli interessati chiedano, a iscrizione avvenuta alla prima classe di un’istituzione scolastica o formativa e prima dell’inizio, ovvero nei primi mesi dell’anno scolastico, di optare per altro indirizzo o altra istituzione scolastica o formativa, la relativa motivata richiesta viene presentata sia al dirigente scolastico della scuola di iscrizione che a quello della scuola di destinazione.
In caso di accoglimento della domanda di iscrizione da parte del dirigente della scuola di destinazione, il dirigente della scuola di prima iscrizione è tenuto a inviare il nulla osta all’interessato e alla scuola di destinazione.»

La norma di riferimento per ottenere un NULLA-OSTA è l’art. 4 del R.D. n.653 del 1925, in cui si può leggere:

“Se nel corso dell’anno scolastico, un alunno deve trasferirsi da una scuola all’altra, occorrerà presentare una domanda al dirigente scolastico della scuola in cui intende trasferirsi, spiegando i motivi della richiesta.
Al Dirigente scolastico della scuola frequentata va invece presentata una domanda documentata perché rilasci il nulla osta, che è il documento da presentare alla nuova scuola per l’effettiva iscrizione. Successivamente la vecchia scuola invierà tutti i documenti dell’alunno a quella nuova. Il nulla osta, se debitamente motivato, non può essere negato”.


I dirigenti scolastici, che non vogliono veder svuotate le loro scuole, possono, però, rifiutare il nulla-osta facendosi forti delle direttive ministeriali imposte con circolari di questo tenore: “Si ribadisce l’esigenza che i nulla osta all’eventuale trasferimento degli alunni siano concessi solo in presenza di situazioni particolari, opportunamente motivate. Appare evidente che, ai sensi dell’art. 2 della legge n. 268/2002, la concessione di nulla osta non potrà comportare modifiche del numero delle classi già formate” (C.M. n.58 del 20.06.2008).

Ecco perché, normalmente, i dirigenti scolastici rifiutano il nulla-osta se c’è un esodo da una determinata classe, per proteggere il maestro o i professori contestati mediante la fuga collettiva, oppure se la defezione di un alunno fa scendere una classe al di sotto del numero minimo di alunni, per non perdere una classe già formata e, di conseguenza, uno o due maestri.

In conclusione, le decisioni relative ai figli sono rimesse in via principale a chi ha su di loro la potestà genitoriale, che la esercitano, però, nei limiti di legge, dell’equilibrio e del buon senso: non si può certo lasciare agli umori delle famiglie il compito di determinare l’esistenza o meno di una scuola!

Nel caso specifico, poi, la sezione dell’infanzia di Sant’Andrea, stante l’elevato numero di bambini che si sono trasferiti, rischia la sua sopravvivenza e, pertanto, la decisione è solo in capo al Dirigente Scolastico, visto che la scuola che è stata lasciata, Sant’Andrea, rappresenta una sezione della stessa scuola presso cui si intende frequentare, Conza!

E questo, se i cittadini comuni possono comprenderlo con difficoltà, chi amministra una Istituzione non può certo ignorarlo!

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Queste pagine vorrebbero innanzitutto far conoscere Sant'Andrea di Conza ai "naviganti" del Web ma soprattutto riavvicinare tutti i Santandreani sparsi per il mondo, magari per sollecitare i residenti al rispetto della "sua" identità. Sono graditi suggerimenti e commenti.

(Rosario Cignarella)
Prima pubblicazione: 19 febbraio 1999

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