Valutazione attuale: 0 / 5

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 
Categoria: Attualità Visite: 1249

Si rimette mano a un classico gioiello santandreano

Abbiamo trovato su Face Bluff alcune immagini, che qui riproponiamo, relative ad un nuovo progetto per il rifacimento del giardino dell'Episcopio. Ciò ha dato conferma alle voci che ci erano arrivate, relative ad una tale idea, in base alle quali avevamo ritenuto opportuno ripubblicare un vecchio articolo, intitolato "L'Episcopio e la cultura del progresso", tratto dal ...

La Fontana Monumentale nel progetto

... giornale locale "il Crogiolo".

Bellissimo lavoro (le immagini trovate su FB, si intende), che dimostra un grande impegno e notevoli capacità elaborative e che fanno apparire magnifica la realizzazione ipotizzata. Ma poi, quale sarà il risultato? Abbiamo già visto bellissimi rendering di progetto ma risultati molto discutibili ...

Le voci di cui sopra ci avevano anche riferito che tra i lavori a farsi è previsto anche lo smontaggio e la ricollocazione della splendida "fontana monumentale" ubicata nel giardino, come appare anche da un'osservazione più attenta delle immagini citate.

Ebbene possiamo dire che abbiamo fatto bene a ripubblicare quell'articolo! Evidentemente, però, lo abbiamo fatto troppo tardi!

Le nostre perplessità, ma diciamo pure il nostro pessimismo, derivano dal fatto, peraltro chiaramente spiegato in quell'articolo, che quando si mette mano a beni di carattere artistico, storico, monumentale, bisogna farlo con la massima oculatezza, ponendo alla base uno studio approfondito degli stessi beni ma soprattutto affidandosi a professionisti preparati ed attenti e ancor più a imprese e a maestranze oneste e specializzate.

Macché! Quando nacque quell'articolo almeno si parlava degli interventi messi in cantiere. Si lodavano proposte in sé discutibili, altri polemizzavano, ma se ne parlava. Ora nulla! Si procede a capo fitto: incarichi, progetti, appalti e così via.

In sostanza era nostra intenzione, ripubblicando quell'articolo, denunciare la pessima idea che bisogna "fare" qualcosa, qualsiasi cosa, perché sarebbe un bene per il paese, perché solo così si può farlo migliorare, assicurando un reddito tangibile alla gente. Ma quando mai? Chi ci guadagna realmente? E a quali costi per la stessa gente?

Ci si obietterà che è importante far girare la macchina, che è un peccato buttar via dei soldi!

Effettivamente la difficoltà di individuare gli interventi più adatti allo sviluppo di un territorio non può essere imputata solo alla disattenzione e all'approssimazione degli amministratori pubblici o alla scarsa preparazione dei tecnici. Più in generale, probabilmente, è da ascrivere a un diffuso costume della politica italiana che tende ad assumere le decisioni di spesa in ragione delle imprese da sostenere, a volte alla necessità di spendere comunque, piuttosto che in funzione delle reali esigenze delle comunità locali.

Ciò non significa che bisogna arrendersi a questo andazzo. Che non ci siano altre soluzioni! Non si può sopportare di vedere sacrificare quanto di buono e di valido è rimasto in questo misero villaggio, sull'altare del fare a tutti i costi per ottenere un misero e meschino consenso al prezzo di cattivi risultati nonché, soprattutto, della cancellazione della memoria e degli sforzi fatti da chi ci ha preceduto per dare un senso e un decoro ai luoghi in cui viviamo.

spazio

P. S. - Le voci che abbiamo sentito ci dicono che ce ne sono almeno altri 5 (cinque) di progetti in programma. Vogliamo proprio strafare! E la Soprintendenza ai Beni ... bla, bla, bla, cosa ne pensa?