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Categoria: Attualità Visite: 762


I have a dream…

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Sono passati 55 anni dal 28 agosto 1963, data in cui Martin Luther King pronunciò il suo celebre discorso a Washington.

Parole che parlano di sogni, di pari opportunità, per tutti, senza distinzioni di nessun tipo. Un mondo finalmente ...

Locandina del concorso I have a dream

... libero da etichette, compromessi e discriminazioni, in cui non conta il colore della pelle, la religione professata o il ceto sociale.

Un sogno per i giovani, per le generazioni future di Martin Luther King, un sogno lontano che però, anche a distanza di anni sembra essere così attuale…. Ancora oggi ci auguriamo un mondo migliore, attento alle identità, alle differenze, ai sogni.

Ognuno di noi conserva dentro di sé dei sogni, delle aspettative, ognuno si aspetta qualcosa da sé stesso. Tutti abbiamo la capacità e la voglia di sognare, dagli anziani ai bambini, ma quali sono i sogni che daranno al mondo una forma diversa?

Sicuramente i sogni dei giovani, sono loro il futuro, sono loro i futuri inventori, i futuri politici. Loro hanno qualcosa in più, hanno un particolare senso di ribellione che mescolato alla loro voglia di vivere e al loro senso rivoluzionario con quel granello di maturità fa di loro dei sognatori speciali, fa di loro il nostro futuro.

La realtà in cui viviamo, però, condiziona molto i sogni, condiziona sia la loro natura ma anche la loro realizzazione. Condiziona la loro natura perché sicuramente chi ha vissuto o vive in una situazione di povertà e di guerra sognerà di vivere in pace con la sua famiglia. Diversi sono i sogni di chi è cresciuto e cresce in una condizione di vita agiata. Sognerà il successo.

Tuttavia, il mondo che ci circonda spesso ostacola la realizzazione dei sogni, per colpa di ingiustizie, preferenze, ricatti psicologici, morali e/o politici ma anche dall’impossibilità di un territorio di fare in modo che il sogno si realizzi.

Il concorso “I have a dream” – indetto dal Centro Sprar MSNA di Sant’Andrea di Conza e dall’Associazione culturale “Michele Mariano Iannicelli” – è la possibilità di raccontare i propri sogni, le aspettative sul futuro con una poesia o un racconto.

Un’iniziativa che ci auguriamo di proporre nei prossimi anni, perché “i sogni spingono avanti, fanno crescere e cambiano la realtà”.

Sogniamo quindi, sogniamo cose grandi ma possibili. Così come Papa Francesco ogni giorno ci rincuora, ci invita ad avere il coraggio di credere nella bellezza dei nostri sogni:

“Impara dalla meraviglia, coltiva lo stupore, e soprattutto sogna! Non avere paura di sognare. Sogna. Sogna un mondo che ancora non si vede, il mondo, infatti, cammina grazie allo sguardo di uomini che hanno sognato. Vivi, Ama, Sogna, Credi!" (Udienza Generale del 20.09.2017)

Vivere in un mondo fondato sui principi inalienabili della vita, sulla libertà, sulla giustizia, sull’uguaglianza e sul perseguimento della felicità è un sogno che è possibile realizzare.

Io ho davanti a me un sogno, che un giorno perfino lo stato del Mississippi, uno stato colmo dell’arroganza dell’ingiustizia, colmo dell’arroganza dell’oppressione, si trasformerà in un’oasi di libertà e giustizia.
Io ho davanti a me un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle [colore politico, colore sociale, colore di fede], ma per le qualità del loro carattere. Ho davanti a me un sogno, oggi!

Maria Antonietta Santorsola


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