Abbiamo ricevuto e volentieri pubblichiamo
OPEN DAY “VIENI A CENA CON NOI”
Giornata mondiale del Rifugiato 2018
Centro Sprar MSNA Sant’Andrea di Conza
Oltre 200 gli appuntamenti di WithRefugees – Porte aperte Sprar su tutto il territorio nazionale per celebrare la Giornata mondiale del ...
... rifugiato in collaborazione con l’UNHCR. Istituita il 4 dicembre del 2001 dall’Onu, in occasione del cinquantennale della Convenzione di Ginevra del 1951 sullo status di “rifugiato”, la Giornata nasce per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni di milioni di persone in fuga dai propri paesi.
Anche Sant’Andrea ha scelto di ricordare questa giornata – il 24 giugno – con un “Open Day – Vieni a cena con noi” presso la sede del Centro Sprar in via Vico I Incoronata.Una serata che ha visto pienamente realizzata una delle quattro azioni proposte dal Papa nel suo messaggio in occasione della Giornata mondiale del rifugiato 2018: quella dell’integrazione.
A tavola, infatti, non si è consumato solo cibo – che i ragazzi personalmente hanno voluto amorevolmente e con attenzione preparare per S.Andrea – ma ci si è incontrati, ci si è confrontati, si sono scambiate storie, ci si è conosciuti.
Noi operatori, più vicini ai ragazzi, crediamo che ci sia sempre più bisogno di abbattere muri e di costruire ponti aprendosi alla conoscenza di coloro che provengono da altri mondi ed hanno culture diverse, ma vivono sul nostro stesso territorio.
Un’opportunità importante anche per gli stessi abitanti di S.Andrea per approfondire la conoscenza, durante un momento conviviale, di quei giovani che magari tante volte hanno incontrato per strada ma in realtà mai conosciuti. Giovani che, non dimentichiamo, hanno alle loro spalle storie drammatiche e che sono arrivati sul nostro territorio nella speranza di un futuro migliore. La conoscenza aiuta certamente ad allontanare ingiustificate paure e crea relazioni utili a migliorare la convivenza all’interno di una stessa comunità.
La nostra comune risposta non può che essere quella del Papa: accogliere, proteggere, promuovere e integrare al fine di salvaguardare – sempre e in primo luogo – la dignità della persona.
L’accogliere, diventa “innanzitutto offrire a migranti e rifugiati ingresso sicuro e legale nei Paesi di destinazione”, con particolare riguardo ai minori stranieri non accompagnati.
Proteggere il loro cammino, riconoscere e valorizzare le capacità e le competenze dei migranti, che rappresentano “una versa risorsa per le comunità che li accolgono”.
Promuovere la dignità della persona è “mettere queste persone in condizione di realizzarsi come persone in tutte le loro dimensioni”, compresa quella religiosa.
Integrare ovvero incontrarsi, si pone sul piano delle opportunità di arricchimento interculturale generate dalla presenza di migranti e rifugiati. L’integrazione non è «un’assimilazione, che induce a sopprimere o a dimenticare la propria identità culturale. Il contatto con l’altro porta piuttosto a scoprirne il “segreto”, ad aprirsi a lui per accoglierne gli aspetti validi e contribuire così ad una maggior conoscenza reciproca. È un processo prolungato che mira a formare società e culture, rendendole sempre più riflesso dei multiformi doni di Dio agli uomini.
Penso che un po' tutti, come comunità e come singoli, dovremmo provare a immaginare quale risposta saremmo in grado di dare a chi, fra dieci anni, dovesse chiederci: “… mentre era in atto il drammatico esodo di profughi e rifugiati… Tu dove stavi? Cosa facevi? Cosa dicevi?”
I ragazzi e gli operatori del Centro Sprar ringraziano quanti hanno accolto l’invito di passare una serata insieme come in una grande famiglia.
Maria Antonietta Santorsola
Di seguito qualche altra immagine dell'Open Day
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