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Categoria: Attualità Visite: 5959

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa pagina perché descrive aspetti relativi alla Scuola dell'Infanzia ignorati da quasi tutti i santandreani e mette in discussione quanto apparso su un altro sito locale pochi giorni fa: se si continua a sostenere che qui tutto va bene si cade nel ridicolo.

La menzogna ha bisogno di complici. La verità trionfa da sola.

Ho fatto dell’onestà e della lealtà lo stile della mia vita e della mia ...

Salviamo la Scuola Materna di Sant'Andrea

... professione, ragion per la quale ho ravvisato il bisogno di scrivere questa lettera, rivolgendomi alla comunità di Sant’Andrea di Conza, luogo ove sono nata, dove negli ultimi dieci anni ho avuto modo di svolgere la mia tanto amata professione di insegnante, per rendere pubblica l’incresciosa e sorprendente vicenda che mi ha visto coinvolta all’interno della Scuola dell’Infanzia.

Ho deciso solo ora, miei cari concittadini, di raccontare ciò che mi è accaduto (e che potrebbe accadere a chiunque vive e si impegna nella nostra comunità) perché ho atteso il termine delle indagini della magistratura, nel rispetto delle Istituzioni e dei tempi della Giustizia, in cui ho continuato a credere, confidando nella verità e soprattutto nella correttezza e irreprensibilità del mio operato, come insegnante, come madre, come persona.

Questi sono i fatti.

Correva l’anno scolastico 2017/2018, settembre 2017. Come sempre, alla ripresa delle attività dopo la pausa estiva, i primi giorni di scuola vennero dedicati all’accoglienza dei piccoli.

In particolare, nei giorni 14 e 15 settembre, fu organizzata una festicciola di benvenuto con bambini e genitori, durante la quale i genitori si occuparono di preparare un buffet e in entrambi i giorni l’orario scolastico è terminato alle ore 12.20. Nei giorni successivi, le giornate si sono svolte in maniera serena: i bambini hanno giocato, colorato, imparato delle poesie ed è stato effettuato solo il turno antimeridiano (8.20/12.20) con la compresenza, in classe, delle due rispettive insegnanti S. G. e A. S., e della collaboratrice scolastica F. A..

Il giorno 25 settembre, la sottoscritta ha ricevuto, da parte di un genitore di una delle alunne, una telefonata, nella quale mi si accusava di aver avuto atteggiamenti violenti nei confronti della sua piccola.

A distanza di soli due giorni (precisamente il 27 settembre), senza cercare alcun confronto con me, con il personale Docente, né tanto meno con il Preside, sono giunte ben 9 richieste di trasferimento dei bambini dal plesso di Sant’Andrea di Conza alla scuola dell’infanzia di Conza della Campania.

Una vicenda che ha dell’assurdo. Genitori tra cui anche un personaggio istituzionale che, all’improvviso, decidono di allontanare i bambini dalla Scuola di Sant’Andrea di Conza, senza cercare prima alcun confronto con le Insegnanti, con il preside, e senza alcuna spiegazione. Cosa potrà mai essere accaduto in 5 giorni di attività scolastica, che ha visto la compresenza costante e quotidiana di tutte le insegnanti e della collaboratrice scolastica?!? È un mistero ancora oggi. Ma non è finita qua. Udite udite!! Forse per dare un senso alla scelta presa, questi genitori decidono di denunciarmi per maltrattamenti su minori innanzi all’Autorità Giudiziaria. Ebbene si, dopo 20 anni di onorata carriera, ho dovuto subire tutto ciò. E la cosa che fa più male in assoluto è che successo all’interno della mia amata Comunità.

L’impressione è che vi è stata un’ostinazione contro la mia persona, supportata anche da professionisti che per il sol modo di lavorare come hanno fatto andrebbero segnalati, e sul punto mi riservo ogni azione al Consiglio di appartenenza.

Non è stato facile attendere il giudizio dell’autorità giudiziaria, restare in silenzio di fronte ad accuse così gravi rivoltemi.

Vi risparmio tutte le bugie e le nefandezze dette sul mio conto da parte di questi genitori, spinti, quel che è sicuro, da un movente, preciso, complici e nello stesso tempo succubi di un sovraordinato disegno sotteso.

Decreto di archiviazione

Ma la verità trionfa, da sola.

Dopo questi due duri anni di attesa e di angoscia, ho deciso di raccontarvi la mia storia, e, onde evitare di passare per la visionaria della situazione (sì, mi è stato detto anche questo, che mi sono inventata tutto), voglio rendere pubblico anche il decreto di archiviazione della Procura, dove è stato sancito che la notizia di reato è INFONDATA: infatti, dalla documentazione acquisita dalla Polizia Giudiziaria e dalle indagini intraprese, traspare un contesto scolastico sereno ed avulso da qualsivoglia condotta anomala e violenta.

Al netto dell’accaduto, resta l’amaro, per me e per la nostra Comunità: a nessuno è stata a cuore la nostra Scuola e la ferocia scaricata ingiustamente contro di essa. Tutto è passato nell’indifferenza totale delle Istituzioni.

Adesso, con l’inizio dell’anno scolastico, qualcuno si è fatto avanti per garantire privatamente il tempo prolungato, raccogliendo i cocci di una scuola ormai sfrattata ed umiliata. Ma ormai il danno è fatto, la scuola dell’infanzia di Sant’Andrea di Conza è vuota, visto che i bambini della nostra comunità sono sparsi nelle scuole dei paesi circostanti. E la mia scelta, di trasferirmi altrove, è stata dettata dal rispetto che nutro per la mia scuola, per i miei bambini, per il loro genitori, per le Istituzioni, ma soprattutto per me stessa. Un atto di onestà dovuto.

E allora, al termine del mio racconto, voglio ringraziare pubblicamente la Scuola e il Preside che mi sono sempre stati vicini, che hanno sempre creduto nella mia totale estraneità ai fatti. Ringrazio Sandra Frino e la mia collega Simona Graziosi per la loro umanità e correttezza professionale.

Ringrazio quella parte di Comunità che senza alcuna riserva mi ha espresso solidarietà, fin dal primo momento, ma soprattutto ringrazio i genitori dei bambini che “sono rimasti” presso la Scuola dell’Infanzia di Sant’Andrea di Conza. È grazie a loro se la Scuola della nostra comunità ha resistito altri due anni, nonostante le calunnie, le offese scaricate ingiustamente contro di essa. A loro va tutta la mia stima per essere stati in grado di essere genitori ma prima ancora cittadini “liberi”. Detto questo, cari concittadini, credo che occorra maggiore rispetto. Per le notizie, per la scuola, per la nostra comunità, per la VERITÀ. Con l’auspicio di essere una Comunità più unita e libera nel combattere quelle ingiustizie che, oggi hanno visto me essere vittima, ma che, domani, potranno riguardare ciascuno di voi.

Non abbiate paura di essere cittadini forti e liberi.

L’insegnante Sabina Gaudiosi