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Categoria: Attualità Visite: 1820

... ci rivedemmo a Sant'Andrea di Conza

Riproponiamo questo articolo, tratto da "il Seminario", n. 4 del 2005, perché sarebbe stato attualissimo, se solo si fosse sostituito il numero 40 con "altri 15". Purtroppo il maledetto coronavirus impedirà che si l'incontro, già programmato per la prossima estate, si verifichi di nuovo.

Quando Totonno mi comunicò che a Natale sarebbe venuto ...

Domenico e Totonno

... dall’Australia, decisi immediatamente di tornare anch'io a S. Andrea per rivederlo; avevo già sprecato altre occasioni.

L’esigenza di riabbracciare il mio caro amico era fortissima e improcrastinabile; volevo conferma delle sue fattezze rispetto alla mia immaginazione, condividere la sua giovialità e riannodare ciò che la sua partenza per l’Australia aveva interrotto, ma non cancellato.

Ad un amico si può e si deve voler bene; l’amicizia è un forte sentimento e per quanto mi riguarda posso dire che la lontananza e il tempo non l’hanno per niente scalfito. Occorre alimentare l’amicizia con opere buone e con saggi consigli; io l’ho alimentata con un ricordo sempre vivo ed affettuoso.

Ho riabbracciato il mio amico Totonno Vallario dopo 40 anni. Quale forte emozione ho provato! E’ qualcosa di indescrivibile. Ho avuto la forza di non piangere quelle lacrime di gioia che, seppur momentaneamente, avrebbero potuto offuscare la visione del caro amico, che tornavo a vedere dopo tanto tempo.

Piansi, invece, quando Totonno disse a me e a Rosario Cignarella che sarebbe andato da suo padre in Australia all’età di soli quindici anni. Ricordo che per rassicurarci Totonno promise che sarebbe rimasto lì solo sei o sette anni. Io ebbi già allora la percezione che non sarebbe stato così. Avevamo progetti diversi che ci avrebbero, purtroppo, allontanati dal nostro paese e separati per sempre. Come non posso ora non ricordare la cara zia Carmela quando, rimasta sola, io e Rosario andavamo a trovarla spesso? Gli amici Domenico Piccininno e Totonno Vallario Pensavamo così di riempire parzialmente il vuoto lasciato dalla partenza del figlio. Le facevamo compagnia e presso il focolare parlavamo... parlavamo... di lui che non c’era, del figlio partito per una terra lontana, dove tanti nostri compaesani vivevano e vivono la loro esistenza con dignità e sacrifici.

Quante cose mi legano a Totonno: la cara terra natia, la fanciullezza vissuta con sobria spensieratezza, la stessa povertà materiale delle rispettive famiglie originarie, famiglie ricche però di sani valori.

Voglio a questo punto sottolineare quanto preziosa, utile, insostituibile, carismatica è stata la formazione ricevuta nell’Azione Cattolica. Siamo cresciuti presso il Seminario e lì noi ragazzi di allora abbiamo un po’ trovato il faro che ci ha illuminato nella crescita spirituale e che, tuttora, continua a produrre effetti positivi. E’ stata l’Associazione di Azione Cattolica il luogo adatto per soddisfare anche le nostre distrazioni giovanili.

Sarebbe auspicabile un suo rilancio per ritornare ad essere punto dì aggregazione sociale e di formazione per i giovani di oggi. Essa deve strutturarsi in modo tale da soddisfare le nuove esigenze di una società sempre più globale, dove la presente diversità deve essere vista come espressione di comunanza e di fratellanza. Grazie don Antonio Tenore e don Donato Cassese per ciò che ci avete dato ed insegnato. Comunque, il vissuto della nostra fanciullezza e non altro è rimbalzato in maniera prorompente nelle conversazioni di questi giorni; non poteva essere diversamente, perché quello che abbiamo realizzato finora è la conseguenza naturale di ciò che abbiamo immagazzinato prima. Non si è trattato di un semplice incontro nostalgico, ma sull’onda dei ricordi abbiamo continuamente commentato il periodo di formazione, che ha inciso in modo determinante sulle scelte importanti della nostra vita.

Ho trascorso una settimana molto bella con Totonno. Ho conosciuto la consorte Gerardina, di cui ho apprezzato la semplicità, la naturalezza e la disponibilità ad accettare me e mia moglie, come se fossimo già suoi vecchi amici; è un’ottima compagna di viaggio; lei e Totonno formano una coppia solida, a cui non si può non augurare tutto il bene possibile.

Dopo questa breve “luna di miele”, nel salutarci abbiamo pianto, augurandoci buona fortuna.

Domenico Piccininno