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... Festa del Libro 2015 (21-22 agosto)

Questa pagina è tratta da "il Seminario", III Trim. 2015.

Da qualche anno, ormai, la festa del libro si è impo sta come uno degli eventi più seguiti e amati del programma dell’Estate Culturale santandreana. Essa cerca di ridestare, riempiendo di libri, stand enogastronomici, mostre ed eventi, il nostro centro storico, che giace per la ...

Vinicio Capossela alla Festa del Libro 2015 (21-22 agosto)

... maggior parte dell’anno nel silenzio e nell’abbandono, mentre fino a qualche anno fa pullulava di vita. Questo arduo compito è stato affidato alla curiosità che i libri sanno suscitare con il profumo delle loro pagine, che promettono mondi nuovi e chiedono solo di essere sfogliate. Il libro, inoltre, rappresenta la cultura, tutto il patrimonio di conoscenze, di affetti, che non possiamo permetterci di evitare e che fanno parte del DNA dell’essere umano, ancora di più rappresentano l’identità del nostro paese, che nella cultura ha sempre creduto.

Quest’anno la manifestazione ha riscosso ancora più successo rispetto agli anni precendenti, grazie all’impegno degli organizzatori, alla maggiore quantità di iniziative, e anche grazie alla presenza di un ospite come Vinicio Capossela. Il cantautore e scrittore di origine Irpina, nato in Germania da madre andrettese e padre calitrano, ha presentato nei giardini dell’Episcopio il suo nuovo libro “il paese dei coppoloni”, che già ha attirato su di sé i favori della critica e del pubblico. Alla presentazione hanno partecipato il prof. Erberto Petoia, il sindaco di Calitri Michele Di Maio e il sindaco del nostro paese Gerardo D’Angola, con i quali Capossela si è complimentato per la splendida cornice, in cui si è svolto l’evento, e il panorama visibile dalla terrazza, su cui si staglia la rupe del “paese dei coppoloni”, cioè Cairano. Incalzato dalle puntuali domande del prof. Petoia, il cantautore ha parlato della materia mitica, leggendaria, onirica di cui è fatto il suo ultimo lavoro. Il libro narra la storia di un emigrante di ritorno, figlio di Viciënzë r’Pacchi Pacchi, che è tormentato dalla ricerca spasmodica di un’identità perduta con l’emigrazione. Egli, infatti, non si sente né tedesco né Irpino, poiché per la Germania è un immigrato italiano e per i calitrani un “tedesco” di ritorno. In un’atmosfera onirica, in un tempo senza tempo, l’alter ego del cantautore ritroverà alla fine la sua identità al paese dell’Eco (Calitri), ma prima dovrà passare per “li sentieri della cupa”, dovrà incontrare creature del mito: masciarë e pumbënarï, apprendere tradizioni ancestrali e miti dimenticati, dovrà peregrinare per le campagne e i vicoli di Cairano, Andretta e infine Calitri.

Il nostro paese viene nominato all’inizio, dove viene definita l’Alta Irpinia come la terra del mito e dove vengono elencati i soprannomi, i vizi e le virtù dei Comuni di questa terra. Capossela, davanti ad un pubblico numeroso ed entusiasta, ha inoltre parlato dello Sponz Fest, un festival di musica popolare, incentrato sui balli da matrimonio, che si svolge a Calitri e nei Comuni limitrofi da circa 3 anni nel mese di Agosto.

Il progetto è diretto dallo stesso Capossela e, per il suo successo di pubblico e il suo obiettivo di ridestare le tradizioni perdute, ha meritato servizi nei Tg nazionali e regionali, numerosi articoli sui principali quotidiani italiani. Alla fine della presentazione Vinicio si è trattenuto per firmare autografi e ricevere i complimenti dei fan, dimostrando disponibilità e gentilezza. Il cantautore ha persino visitato il nostro centro storico, nel quale si svolgeva la Festa del Libro; ha apprezzato i numerosi stand di prodotti locali, le mostre di quadri e di fotografie. Ha concesso, inoltre, un fuori programma cantando una canzone di Luigi Tenco insieme al gruppo jazz The Martin & Co, che si è esibito in tarda serata.

A dispetto delle critiche da bar e delle maldicenze, la manifestazione ha mostrato che si può unire la cultura al divertimento, che la riscoperta del nostro passato è necessaria per non perderci nel mare omologante della società moderna, come insegna la storia che Capossela ha voluto raccontare nel suo libro.

Michele Ambrogio Lanza