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... di Conza (di Gina Russoniello)

Questa pagina è stata riportata anche ne "il Seminario", III Trim. 2015.

Ricordo ancora il giorno che "Sant'Andrea di Conza" è diventato più del nome di un luogo mitico, presumibilmente legato alla storia della mia famiglia, e si è tradotto in una piccola città, reale e vera, che sono stata irreversibilmente determinata a visitare.

Gina Russoniello davanti alla fontana

Era marzo del 2014, stavo studiando per gli esami finali del mio secondo anno della facoltà di giurisprudenza. Avendo bisogno di qualche ispirazione, lasciai vagare la mia mente verso un'idea che ho amato e accarezzato spesso: la storia dei miei familiari che sono venuti negli Stati Uniti come immigrati dall'Italia nei primi anni del 20° secolo e che, con tutte le difficoltà incontrate, hanno lavorato sodo, perseguito percorsi formativi avanzati, e hanno raggiunto il successo. Conoscevo la storia del mio bisnonno, Vincenzo, e pensavo a lui di volta in volta come a un promemoria di dove e da chi provenivo. Da un lato ero alla ricerca di ispirazione, dall'altra parte coltivavo il desiderio di visitare l'Italia.

Decisi allora di effettuare su Google una ricerca per una biografia del mio bisnonno, che sapevo di poter trovare online, al fine di sapere di più sulla storia della mia famiglia e per ricordare a me stessa i valori della lotta e della perseveranza. Tuttavia, invece di trovare la pagina che mi aspettavo, ho trovato una traduzione in italiano della biografia stessa [Vincent Russoniello].

Vinenzo Russoniello e suo figlio Luigi

Ancora più importante, però, era che questa traduzione fosse stata espressa con le parole di un tale di nome Rosario Cignarella, nella quale egli affermava che Vincenzo Russoniello fosse suo parente (lontano). Questo Rosario dichiarava di aver trovato una lettera diretta dal mio bisnonno a suo padre, ed aveva intrapreso ricerche da parte sua, scoprendo la stessa biografia che avevo cercato. A malapena riesco a descrivere le emozioni che mi hanno colpito in quel momento. Eccitazione, incredulità, gioia e un senso opprimente di aver trovato un legame speciale tra la mia famiglia del passato e del presente. Ho immediatamente condiviso queste informazioni con mio padre che mi ha suggerito di inviare un'email a Rosario, notando che alla fine dell'articolo, aveva scritto, "... mi dispiace di non riuscire a contattare qualche discendente della famiglia, mio parente neppure tanto lontano".

La Porta della Terra di Sant'Andrea di Conza

Col timore di aver avuto un abbaglio, ho contattato il curatore del sito, per chiedere informazioni di contatto con Rosario. Poco dopo ho ricevuto una risposta da Rosario stesso, essendo proprio lui il curatore del sito web. Io e la mia famiglia eravamo così eccitati! Rosario sembrava essere interessato anch'egli alla nostra storia di famiglia (più tardi avrei capito che è abbastanza preparato nella storia di Sant'Andrea e della zona circostante). È iniziato così uno scambio di email in cui abbiamo condiviso alberi genealogici e storie varie. Era un peccato che non avessimo avuto contatti una con l'altro nelle mie precedenti due visite in Italia, durante le quali avevo trascorso un'estate in Calabria durante il college e un'estate a Milano durante gli studi di giurisprudenza, quando avrei avuto tutto il tempo per intraprendere un viaggio per visitare Sant'Andrea.

Il monumento ai caduti di Sant'Andrea di Conza

Rimasi comunque dell'idea che prima o poi sarei andata a Sant'Andrea e mantenni i contatti con Rosario.

In effetti, diversi anni fa, un mio cugino più anziano, Michael (figlio di zio Mark), aveva visitato Sant'Andrea alla ricerca di parenti. Aveva incontrato diversi visi amichevoli, un uomo lo aveva anche ospitato per una notte in una camera sopra il suo negozio di scarpe, ma non era riuscito a capire se uno qualsiasi dei tanti Russoniello del paese fosse nostro parente perché non conosceva il soprannome della nostra famiglia.

Questo mese di agosto, ho avuto l'opportunità di tornare in Italia. Questa volta, ho messo nel conto di vedere la città dove il mio bisnonno era nato e di conoscere qualcuno della famiglia che aveva lasciato lì. Ho contattato naturalmente Rosario per chiedere se fosse stato possibile per me visitare il paese, ed egli felicemente ha assentito anche se non ero in grado di andarci durante le celebrazioni delle Feste Patronali, come Rosario mi aveva consigliato. Appena sono arrivata, mettendo piede fuori dal bus di Avellino, Rosario Cignarella è diventato "Zio Rosario": egli assomigliava tanto a mio padre e mio nonno e in particolare sembrava il mio prozio Lawrence (Lorenzo, fratello di mio nonno Luigi).

Gina con zia Pinuccia
Festa di compleanno di Enza

Quando sono arrivata a Sant'Andrea, nonostante la distanza, in anni e miglia, ho sentito subito che ero tra persone di famiglia. Ho soggiornato da Zia Pinuccia, sorella di Rosario, che mi ha accolto con il sorriso più dolce che si possa immaginare. Lei, nonostante l'età avanzata, era brillante quanto gentile e ha fatto in modo che la mia permanenza fosse sempre confortevole e soprattutto mi ha ben nutrito.

Durante la nostra prima passeggiata attraverso il paese, abbiamo incontrato alcuni amici di lunga data di Zio Rosario e ci siamo uniti a loro per un drink o un gelato. Ho anche incontrato una nuova amica, Rossana, che è stata la più gentile e accogliente che avessi mai potuto sperare. Subito mi ha portato nel suo gruppo di amici e amiche. La sera stessa del mio arrivo c'è stata la festa di compleanno di Enza, e sono stata invitata! Non ho mai incontrato alcun'altro gruppo di giovani più amichevole, accogliente, dinamico come quello frequentato durante il mio soggiorno a Sant'Andrea di Conza e questo è diventato il gruppo di amici "adottivo" per tutta la durata del mio soggiorno e che per questo motivo avrà sempre un posto caldo nel mio cuore.

Caratteristica cornice in pietra di finestra
Indicazione zona Cittadella

La mattina successiva, mi sono svegliata per condividere la colazione con zia Pinuccia, cosa che sarebbe diventata la nostra abitudine quotidiana. Subito dopo è venuto Zio Rosario, che era pronto per il mio primo tour e una lezione di storia. Abbiamo deciso di girare a piedi il paese. Egli mi ha illustrato e sottolineato tutte le caratteristiche storiche, insegnandomi, tra l'altro, l'importanza dei "gafii" e delle scalinate condivise nonché dei portoni delle case, le conseguenze dei terremoti, le bellezze artistiche che possono essere trovate nei dettagli dell'architettura, e i resti dei tempi antichi che testimoniano le caratteristiche costruttive del paese. Ho saputo di fatti importanti, vecchi e recenti, i nomi degli arcivescovi che furono protagonisti dello sviluppo del paese nel corso dei secoli, il nome della strada dove era nato il mio bisnonno, dove avrei incontrato i nuovi amici per una pizza.

Gina con Donato Cassese
Il registro dei nati nel 1890

Un giorno molto speciale, quando con l'aiuto di un altro nuovo amico, Donato Cassese (lontano parente anch'egli!) che lavora presso l'Ufficio Anagrafe del Comune, sono stata in grado di trovare un albero genealogico e la registrazione originale, scritta a mano, della nascita del mio bisnonno Vincenzo il 4 aprile 1890, alle 8:15 a Sant'Andrea di Conza. La sensazione era indescrivibile! Fino a poco tempo prima, la vita del mio bisnonno era solo l'idea di una storia. Ora ci sono stata nella città in cui era veramente nato e sono stata in grado di avere il suo certificato di nascita originale nelle mie mani. Vorrei che tutti a un certo punto della propria vita possano vivere una tale esperienza. Il mio nuovo amico mi ha fatto una copia ufficiale del certificato di nascita. Ho intenzione di portarlo al consolato italiano in America, con la speranza di ottenere la cittadinanza italiana.

Cena da Totonno e Gerardina
Totonno e Gerardina

Parlando dei nuovi amici e della famiglia, mi sono sentita benedetta anche per essere stata "adottata" da Totonno e Gerardina. Loro sono amici da tutta la vita di Zio Rosario e sono originari di Sant'Andrea di Conza. Anche se ora vivono in Australia, erano in visita per le vacanze estive, e insieme a Zio Rosario, sono diventati le mie guide generose dell'Irpinia. Abbiamo fatto tutto insieme! (Soprattutto gli assaggi e la degustazione di tutto il cibo delizioso, che la zona ha da offrire...)

Siamo andati ai laghi di Monticchio dove abbiamo visitato la grotta-chiesa presso l'Abbazia di San Michele Arcangelo. L'incredibile grotta con la statua dell'Angelo mi ha lasciata senza fiato. È stato incredibile vedere la bellissima campagna della zona, più bella della Toscana, a mio parere.

Valle del Calore presso agnoli Irpino
Chiesa del Vaccaro nel complesso del Goleto

E la storia di quei luoghi era stupefacente. Da monasteri con rovine antiche e medievali (Abbazia del Goleto) ai resti di Conza, distrutta dai terremoti delle varie epoche. Ho imparato più di quanto avrei potuto immaginare, grazie ai miei nuovi amici e Zio Rosario, la mia guida.

Panorama di Sant'Andrea dall'Episcopio

Prima di questo viaggio, non avevo mai visto né immaginato i posti da dove i membri della mia famiglia erano venuti. Le idee di questi luoghi e dei miei antenati che li hanno lasciati mi hanno affascinata. Da parte mia non potevo capire perché mai li lasciarono, mentre ero (e sono ancora) costantemente alla ricerca dell'opportunità di tornare nella bella Italia. Quando sono andata via, accompagnata all'aeroporto da Zio Rosario, Totonno e Gerardina, ho veramente sentito che avevo compiuto ciò che avevo deciso di fare ossia conoscere il mio bisnonno e il suo paese. Ma credo di aver trovato molto di più. Ho trovato una famiglia in Sant'Andrea di Conza che non vedo l'ora di rivedere, magari insieme ai miei genitori.

Grazie mille dal cuore!

Gina Russoniello