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... Torino e poi Marigliano

RICORDI DI UN METALMECCANICO OTTANTENNE

Da "il Seminario" n. 2/2016

Con la maturità scolastica di Perito Industriale Capotecnico Meccanico, conseguita presso ...

Nicola ... al trapano

... l’I.T.I.S. di Benevento, raggiunsi Torino, ospite di zio Michele Restaino, che divenne la mia fissa dimora. Avevo già rinunciato all’insegnamento presso l’Istituto Professionale di Melfi non solo per l’orario ridotto di 20 ore settimanali, ma anche per motivi di spostamento tra S. Andrea e Melfi.

Dopo due mesi di ricerche di lavoro, effettuai un colloquio presso la “Superga Gomme” con il responsabile dello stabilimento ing. Frieri di Cairano. Successivamente una scuola privata di Torino mi offrì la possibilità di insegnare tecnologia e disegno per la formazione professionale dei ragazzi di 14-15 anni, i cui corsi erano indetti dal Ministero del Lavoro da gennaio a luglio del ’59.

Trattandosi di un lavoro provvisorio e per giunta offertomi da una scuola privata, mi attivai inoltrando domande presso le aziende torinesi.

Per mia fortuna il 15 ottobre 1959 fui assunto come impiegato tecnico presso lo stabilimento Lancia di Torino, dopo aver fatto vari tentativi, supportati da alcune segnalazioni di amici, per trovare lavoro o nello stabilimento FIAT o presso la “Superga Gomme”.

All’inizio subii uno shock terribile sia per l’orario di 48 settimanali e la inadeguata remunerazione, sia per il malcontento di mia madre, che spesso mi ripeteva: “Sei venuto a Torino per fare il fabbro, mentre i tuoi colleghi fanno i professori con il giornale sotto braccio”. Comunque, all’inizio mi interessavo di utensileria per la lavorazione dei metalli. Nel 1963, per l’elevato aumento dei lubrificanti, l’azienda decise di affidare a un gruppo di due impiegati e 10 operai il compito di effettuare con adeguate attrezzature rabbocchi e sostituzione olio a tutte le macchine utensili dello stabilimento al fine di assicurare la diminuzione dei costi sui prodotti da acquistare e il calo di avarie sulle stesse macchine. Il sottoscritto era il responsabile di questo gruppo insieme a un collega perito chimico, che manteneva i contatti con il laboratorio chimico per le analisi dei prodotti, e a un altro collega che seguiva la squadra degli operai. Per la programmazione del lavoro comprammo delle schede perforate “Cartoleria Biglia”, riportando sulle stesse la data del cambio. Il budget dei costi si abbassò notevolmente per cui ricevemmo i complimenti dei dirigenti dello stabilimento e un leggero aumento.

Nell’ottobre del 1968, su invito del Politecnico di Milano, la Lancia partecipò al “Primo incontro Italo-Britannico sulla Tribologia” presso il Museo “Leonardo da Vinci” con la presenza di molti Rettori di atenei e tecnici di diverse aziende. La tribologia studia come eliminare gli attriti mediante l’uso di lubrificanti. La Lancia, allora, delegò me a rappresentarla. Nell’incontro emerse un dato importante: nelle nostre università non figurava nessun programma per l’insegnamento della lubrificazione delle macchine e per la sostituzione degli oli. Il relatore britannico dimostrò con esempi convincenti che la mancata aggiunta o perdita di olio da un qualsiasi organo meccanico di una macchina utensile avrebbe potuto causare fermi di produzione e costi elevati per gli interventi manutentivi. Da parte mia misi in evidenza che la nostra azienda già operava in tal senso e molti si complimentarono per il nostro lavoro. Al mio rientro a Torino ricevetti il plauso dal mio dirigente, che mi affidò l’incarico di insegnare disegno e tecnologia nei corsi allievi durante il normale orario di lavoro. Bella soddisfazione!

Nell’anno 1965/66 per le strade di Torino fu promossa la raccolta firme contro il nuovo stabilimento ALFASUD, che doveva sorgere a Pomigliano d’Arco a poca distanza dall’ALFAROMEO.

Nell’ottobre del ’68, intanto, apparve sulla Stampa di Torino una richiesta di periti industriali con esperienza nel settore utensileria e lubrorefrigeranti da parte dell’Azienda Alfasud. Colsi questo momento, che mi offriva nuove prospettive, e presentai domanda alla direzione di Milano. Fui chiamato per un colloquio, a distanza di un anno, con risultato positivo. La Lancia cercò di dissuadermi, promettendomi un livello superiore. Il 1° giugno 1970 cominciai la mia attività presso l’Alfasud di Pomigliano con residenza abitativa nel Comune di Marigliano. Fui destinato al reparto Gestione Materiali della Meccanica con il compito di collegamento con i Servizi Metodi, possessori dei libri istruzione del parco macchine. Il mio lavoro specifico consisteva nella richiesta dei cataloghi, all’interno delle tabelle di lubrificazione e della prescrizione compartiva sceglievo il prodotto necessario per il riempimento degli svariati organi meccanici. Le macchine non erano tutte di produzione italiana, molte provenivano dai paesi industrializzati del MEC con schede di lubrificazione, tipi, e marche diverse. Questo tipo di lavoro mi ha permesso di conoscere tutte le macchine operative e il compito più impegnativo ha riguardato la scelta dell’olio da taglio che la casa costruttrice imponeva di utilizzare per garantire la produttività.

Soddisfatto del mio lavoro, compiuto sempre con impegno e serietà, e dei meriti acquisiti nel campo, approfittando degli incentivi riconosciuti a tutti quelli con 56 anni di età e 33 anni di contributi, assumendomi l’onere di versare contributi volontari per altri due anni, da pensionato mi sono trasferito nel 1992 ad Avellino con la mia famiglia.

Pasquale Restaino (chiamato Nicola)