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Categoria: Crisi Covid-19 Visite: 2789

Senza vergogna e senza pudore

Questa pagina si arricchisce con il commento che l'amico Gerardo ha postato su FB e che si può leggere anche in fondo a questa pagina nonché con alcune risposte ad altri commenti scritti su FB.

Non pensavamo si potesse arrivare a tanto. E, soprattutto, nel corso di un evento così drammatico. Strumentalizzare anche la paura, le difficoltà della gente e, soprattutto, la buona fede di coloro che con grande merito cercano di aiutare gli altri, è davvero troppo. Per ora vogliamo semplicemente denunciare il meschino ...

Una tipica mascherina

... comportamento e le gravi fandonie diffuse sul sito semi ufficiale del gerarchetto locale, ma contiamo di segnalare anche ad altri la condotta e le decisioni assunte dalla competente autorità.

Le mascherine

Secondo quanto riportate sulla "Pravda" locale sarebbero state distribuite "mascherine a tutti i cittadini" che ringraziano chi le ha donate. Secondo tale pseudo organo di informazione: "Sentimento comune è stato quello di non farci sentire abbandonati. I nostri ringraziamenti vanno a tutte le persone generose, ai ragazzi della nostra protezione civile che assolutamente non hanno lasciato nessuno indietro, una organizzazione da fare invidia e che nei momenti difficili come questi sono in prima linea e vicinissimi a tutti noi...".

Senza nulla togliere alle persone generose e ai ragazzi della "protezione civile", che ringraziamo di cuore anche noi, ci sentiamo profondamente feriti e offesi dalle roboanti ed inutili parole usate perché "non è vero". Non è vero che "tutti" i cittadini abbiano ricevuto mascherine né alcun altro gesto di solidarietà. C'è qualche cittadino che non solo è stato lasciato indietro ma addirittura isolato e respinto lontano.

Ci rendiamo conto che il momento è difficile da gestire, anzi avevamo immaginato già molto tempo fa che sarebbe stato veramente complicato affrontare l'evento, ma ci ha molto preoccupato il modo di operare messo in atto dal (ir)responsabile locale. Soprattutto quando abbiamo letto l'ordinanza con la quale si provvedeva all'"attivazione temporanea del Centro Operativo Comunale (COC)" ed in particolare dell'incaricato alla funzione di supporto per la "comunicazione".

Perché si è messo in opera solo una piccola parte del Piano di Protezione Civile?

A cosa serve "una funzione di supporto alla comunicazione"? O forse serviva solo una falsa comunicazione?

Sull'aspetto della "comunicazione" non si può scherzare; non si può utilizzare, anche in un periodo serio e difficile come questo, il solito metodo burlesco con l'unico scopo di sbandierare mirabilie per esaltare l'operato di un'amministrazione cocciuta e superficiale. Se per "comunicazione" si intende la diffusione di immagini sulla desolazione del paese o dell'operato dei bravissimi (ripetiamo) giovani volontari o della protezione civile se ne potrebbe benissimo fare a meno.

Le lettere "anonime"

Quanta pena e quanto schifo abbiamo provato poi nel vedere pubblicata, sempre dal "responsabile della comunicazione", la lettera di un presunto disoccupato che chiedeva sostegno per una situazione al limite della "fame" e che nel giro di 24 ore (anzi, forse meno di 12) ha visto risolti tutti i suoi problemi grazie alla "solidarietà" e all'"affetto" della gente di Sant'Andrea e al "nostro Sindaco ..." che (udite, udite) "ha preso a cuore le mie parole assicurandomi che lui non lascerà nessun santandreano da solo, soprattutto in eventi eccezionali e catastrofici come questo".

Della capacità della gente di Sant'Andrea di dimostrare slanci di solidarietà ineguagliabili non abbiamo mai avuto dubbi ma abbiamo provato pena e schifo perché ci siamo subito convinti che quella lettera fosse falsa. E se pure fosse stata vera, ci siamo chiesti: come ha fatto questo disoccupato a ricevere aiuti dalla gente se la sua firma era stata cancellata e quindi era anonimo e sconosciuto? Se poi fosse stato noto solo a qualcuno: perché non organizzare una raccolta di aiuti pubblica e mirata a devolvere a quel poveraccio gli aiuti anche di chi non poteva sapere chi fosse e non sapeva come fare ad aiutarlo?

Sono cose sulle quali non si scherza! Sono bravate deprecabili già in tempi normali, figuriamoci adesso.

Altri tempi, altri comportamenti

Vogliamo infine far riflettere i nostri quattro lettori su quanto emerge da una sorta di accordo siglato poco tempo dopo gli eventi sismici del 23 novembre 1980. Riportiamo la copia del documento, recentemente pubblicato dall'amico G. Vespucci su FB, e la trascrizione del testo contenuto lasciando al lettore ogni sua eventuale considerazione.

Accordo post terremoto

S.Andrea di Conza, 14/2/1981

Nella giornata odierna, nella stanza del sindaco del nostro Comune si sono riuniti i rappresentanti del Comitato di Iniziativa Popolare con il Sindaco prof. Frino Andrea ed i consiglieri comunali Viliani Nicola e Scolamiero Michele e Cassese Lorenzo quali rappresentanti dell'Amministrazione. Si è constatata la reciproca disponibilità alla collaborazione per risolvere i problemi urgenti e gravosi che assillano la attuale situazione sociale ed economica del paese.

Nei dettagli sì è convenuto di lavorare attorno alla idea proposta dell'area artigianale ed industriale intercomunale a valle del paese di cui è stato presentato all'Amministrazione un progetto di massima.

Si è convenuto inoltre di dar luogo ad assemblee pubbliche attorno ai maggiori problemi della ricostruzione, es. la messa in loco dei prefabbricati. Si è deciso anche di incontrarsi periodicamente per aggiornarsi reciprocamente.

Il SindacoIl C.I.P.

F.to M. ScolamieroF.to Vespucci Gerardo

Commento di Gerardo

Ormai è concreto il rischio che i nostri paeselli alla fine usciranno dall’epidemia Virale con grandi problemi di convivenza civile, visto che neppure la totale desertificazione occasionale fa capire quanto sia necessario rivedere i criteri base dell’esistenza di una comunità umana!

Ne ricordo per l’ennesima volta il significato etimologico: communitas da cum munus, ovvero insieme col proprio ruolo e col dono! Ho la sensazione che il dono sia come quello dei Greci ai troiani, il cavallo; il ruolo, uno vale uno e non si è capito più nulla al punto che uno poi vale per tutti!

Fortuna che l’ing.Rosario conservi tutto lo sdegno necessario per descrivere chiaro e tondo la nostra malridotta realtà!

Lo ringrazio per avere condiviso un documento a mio avviso storico, lo dico a chi vorrà analizzare il dopo terremoto 40 anni dopo, da cui si comprende come allora la Politica era arte che coinvolgeva il corpo e l’anima delle persone, senza nulla a pretendere, e nemmeno osanna da quattro soldi da cori da stadio!

Commento di Pasquale

A furia di minimizzare tutto siamo arrivati a questo. Quando già anni fa io dicevo che quel sito era pericoloso perché ognuno poteva scrivere tutto quello che voleva mi si rispondeva che la gente non lo prendeva in considerazione e che non c’erano problemi. Quel sito è stata la causa principale della decadenza civile della nostra comunità perché , alla fine, battendo e ribattendo continuamente falsità le ha fatte diventare verità acclarate.

Risposte ad altri commentatori

Ma se uno non sa leggere come fa a scrivere? E, soprattutto, ...

... se uno non sa leggere perché scrive?