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Categoria: Foto ... "da ricordare" Visite: 3482

Operai, attrezzi e ... "macchine" di una volta

Riportiamo in primo piano questa pagina innanzitutto per rendere omaggio all'ultimo dei soggetti ripresi nella foto allegata, che ci ha lasciati qualche giorno fa, ma anche per correggere i nominativi di alcuni altri che avevamo erroneamente riportato.

Per certi versi questa foto sembra assolutamente banale ma crediamo debba essere invece considerata quanto meno preziosa.

Innanzitutto è abbastanza rara, anche perché riprende dei semplici operai con delle comuni ...

Carriole e operai di Sant'Andrea di Conza

... carriole, che non era proprio comune e frequente fotografare, ma poi perché da essa riemerge tutto un mondo ormai lontano e forse perduto.

Da notare innanzitutto l'abbigliamento: tutti i componenti del gruppo portano la giacca, il che fa quasi pensare che fosse stata indossata per l'occasione; i berretti poi: sono quasi tutte coppole ad eccezione di un basco. Da evidenziare ancora le carriole (pesanti e robuste) che erano tipiche per l'uso in edilizia. Questi operai, infatti, lavoravano in qualche cantiere edile nella zona in cui furono fotografati ma le stesse carriole o, meglio, una variante con il piano di carico orizzontale, erano ampiamente utilizzate anche in una delle pochissime "fabbriche" santandreane, ossia "la fornace", per trasportare creta ovvero mattoni.

Grazie all'aiuto di Gaetano (uno dei cinque della foto), abbiamo appreso anche che queste carriole erano state realizzate da "zì Raimonde" D'Amore, insieme al figlio Peppino, che lo coadiuvava nella sua bottega di falegname. Lo stesso tipo di carriole veniva, tuttavia, realizzato anche da "zì Coseme de griddre", altro valente falegname.

Infine le persone, rispetto alle quali non si può che ricordare la vita grama e i sacrifici che essi dovevano sopportare. A quei tempi non sempre si riusciva a trovare lavoro e quando accadeva si trattava di lavori pesanti e mal pagati, senza tutele e sicurezze. Tanto è vero che l'emigrazione restava una prospettiva pressoché inevitabile, confermata dal fatto che tre dei cinque operai della foto se ne andarono all'estero.

Passando alla loro individuazione, si riconoscono agevolmente (a partire da sinistra):

Infine non si può omettere un sentito ringraziamento all'amico Totonno che ha custodito la bellissima foto, ha chiarito i nomi delle persone ritratte, e l'ha resa disponibile per la pubblicazione su questo sito.