Una sola lista per le prossime elezioni amministrative
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Non è propriamente così, perché ci saranno ancora una volte due liste. Ma una delle due è fasulla, è una lista "cuccuacia", presentata solo per ...
... evitare che andasse a finire male per il beniamino del paese.
Sarà insomma una lista "civetta" che consentirà al capetto nostrano di continuare a fare il bello e il cattivo tempo in un paese che più volte abbiamo considerato alla deriva e che, con quest'ultima trovata, possiamo considerare definitivamente perduto.
C'è anche da aggiungere che mai si era visto disturbare e coinvolgere direttamente nella competizione elettorale madri, zie, cognate!
Che "bregogna"!
Come qualcuno sostiene ormai da più di dieci anni, la colpa è, ovviamente, dell'opposizione che, identificata in persone ben definite, si permette(va) di esistere e di continuare a ... non fare niente. Già! Perché, sempre per quel qualcuno, un'opposizione non dovrebbe neppure esistere per non disturbare né il manovratore né lo stesso qualcuno, al quale dà enormemente fastidio quell'esistenza.
Per quanto ci riguarda abbiamo sempre criticato gli atteggiamenti della cosiddetta opposizione, che si è ostinata a chiudersi in se stessa nella ossessiva ricerca di chi non l'aveva appoggiata nella scorsa tornata elettorale per considerarlo un nemico mortale.
È chiaro che dopo cinque anni di isolamento non era più in grado di esprimere un'idea, un progetto, un gruppo che potesse contrastare l'allegra compagnia di giro che continuerà imperterrita a irretire una popolazione sempre più bisognosa di una guida seria e autorevole ma impossibilitata a vedere un'alternativa credibile.
Ma ora anche l'allegra compagnia sarà orfana del nemico cattivo al quale attribuire la colpa di ciò che non riesce a fare, della pochezza delle sue iniziative, della sterilità della propria azione. Adesso emergeranno le magagne e le contraddizioni di un'attività amministrativa concentrata solo sulla conquista di un consenso fine a se stesso (o c'è dell'altro?), basato su un clientelismo soffocante.
Ora "i benpensanti" ci sono riusciti e l'opposizione non esiste più. Ma cominciassero a pentirsi e a vergognarsi, anche se sappiamo che in (questa) politica non esiste vergogna, perché hanno finito di fottere un paese già al lumicino.
È inutile insistere nel colpevolizzare chi non c'è più. Pensate a ciò che avete fatto e che farete voi!
Altro che paese unito! Questo è un paese finito!
Commento di G. Vespucci (da FaceB)
Condivido tutto, anche le critiche all'opposizione, sebbene quest'ultima, me compreso, abbia varie volte tentato di aprire un varco, un confronto, un dialogo, anche aspro, ma dialettico.
Io che sono cresciuto con comizi, congressi e manifesti, so bene quanto aiuti la ricerca di un pubblico a cui sottoporre le proprie analisi, avendo l'umiltà dell'ascolto e della messa in discussione autocritica.
Come ben sa l'ing. Rosario, siamo stati demonizzati, osteggiati, additati: siamo intesi come risorse...altrove...ovviamente!
Potevamo accettare di alimentare la crisi della Politica e l'indifferenza dei ragazzi verso la cosa pubblica ( guardateli bene, perché di questo si tratta!) partecipando ad una elezione amministrativa che in tutto ricorda il tifo calcistico: non un dato, non un problema analizzato e reso comprensibile, non una soluzione di prospettiva...insomma: il nulla.
Sottraendoci abbiamo ridato dignità alla Politica: ci dicessero perché si candidano per la terza volta.
Non venissero a dirci che lo fanno per il cambiamento, ci dicessero che lo fanno per conservare lo status quo poiché viviamo nel migliore dei mondi possibili, anche se non ce ne siamo accorti, per colpa nostra, ovviamente!
Commenti
Che il paese dalla deriva sia ormai perduto è una provocazione utile alla riflessione, che interpella tutti. Io non penso che il colpo di grazia l'abbia dato la candidatura per la terza volta, è in atto un logorio continuo, una sfiducia progressiva, un disimpegno costante nelle comunità dovuto ad una involuzione ad un modernismo che guarda ad altro e di cui sono responsabili forze politiche, apparati istituzionali, imprenditori, sindacati.
Siamo impegnati a fare altro e possibilmente a denigrare, come ci piace vedere il male negli altri e noi stare sempre dalla parte della ragione.
In questo contesto garbatamente la sig.ra Alina dice: "affare di famiglia". È un'affermazione pesante che andrebbe fatta a cose accadute, vedremo se il sig. D'Angola curerà solo gli affari della sua famiglia o opererà per la comunità.
Rosario la tua critica è apprezzabilissima perchè mai hai adombrato il sospetto che nell'azione amministratrice del D'Angola ci fosse "dell'altro", essa è sempre stata propositiva, formativa e stimolante nell'azione e per le scelte che vorresti e dovrebbe produrre l'amministrazione; a me dispiace che essa viene letta, anche da D'Angola, come attacchi diretti alla sua persona e a far male al paese; non è così ne sono certo, la cattiveria alberga in altri.
Ho il massimo rispetto per G. Vespucci dovuto a vicinanza amicale e per tutto il suo impegno, in questa circostanza però non capisco la scelta: la competizione che si ammanta di tifo calcistico va confinata, gestita, contrastata opponendo un atteggiamento costruttivo fatto di idee, concretezza e di prospettive. Gerardo avevi bisogno di forze fresche per dare dignità alla politica, sono certo che condividerai: l'amore per la politica si alimenta solo con la partecipazione.
Saluti
Ma questo è solo il contesto [anche peggio, in vero, visto che anche chi apparentemente vuol discutere usa come sito di riferimento quello che ha buttato fango su tutti noi ostili al sindaco!] Se veniamo al merito, allora la cosa ci diventa più chiara: amministrare cosa, perché, con chi: tre domande da far tremare i polsi. Io continuo a sostenere che un buon Partito è come un buon medico: diagnosi, terapia, prognosi. Quale diagnosi facciamo del paesello? La mia è semplicemente disperata! Tutta colpa di chi amministra? assolutamente no, ma se in 10 anni possiamo annoverare solo tre elementi di novità, lo Sprar, il Mulino della Fonte la pavimentazione del Corso, mentre tutte le altre strutture di vanto languono o peggio (ex Fornace, aperta neppure 50 giorni l'anno, Episcopio, ridotto ai 15 giorni di agosto, Seminario estraneo alla comunità), allora la semplice idea di accreditare come ideale la realtà e la sua rappresentazione amministrativa fa cadere le braccia!!! Per non parlare dell'attività corrente: biblioteca, Piani urbanistici, servizi alle persone, tutela del verde e nuove tecnologie, spese in energia ecc. Cosa amministrare? Il perché potrebbe apparire facile, ma rovesciando il paese come un guanto: a partire dalla qualificazione reale dello sbandierato SPRAR che ora né include, né integra quei poveri ragazzi, ghettizzati nei due spazi pubblici: intanto crescono i consensi sarviniani, che, però, applaudono il sindaco (sic!) Domanda finale, con chi amministrare? Il PD sarà anche chiuso in sé - non si capisce però cosa hanno fatto di diverso i critici a fin di bene - ma la "comunità" esiste o non esiste? davvero è solo compito di un Partito (comunque l'unico esistente!, cari sarviniani, non sappiamo neppure chi siete!) oppure interessa tutti? Noi abbiamo chiesto, pubblicamente, nessuno ha risposto. Ora i clamori sono spenti, governassero, vediamo se si sente ancora qualcuno respirare!
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